30 dicembre 2011

Modify limit for taxonomy pager in Drupal!

ENGLISH:

Dear readers of Il Bestiario,

today's post will be written both in English and Italian, because many developers around the world can't sleep at night thanks to this little bug.

 First of all, let me explain you the fact: in Drupal 7, when you access a taxonomy term page you will see a list of nodes which are identified by that specific term. If there are more than 10 nodes (the default limit for a clean installation of Drupal), the results will be paginated by a simple pager.

Ok, this is neat, but what can I do to increase the max number of items for page? Many developers asked this question but the most interesting answer was "This bug will be fixed in Drupal 8". What? Are you joking pal? XD

So! I opened my faithful shell and used my loyal grep in order to discover the lost temple of limit. And obviously I have found the treasure (fear the power of grep!).

You can find clear evidence in "modules/taxonomy/taxonomy.pages.inc", line 44:

if ($nids = taxonomy_select_nodes($term->tid, TRUE, variable_get('default_nodes_main', 10))) {


The third parameter of taxonomy_select_nodes is actually the limit that we are searching for.
We know that variable_get returns the value of a configuration variable: so where can we modify it?

After using the grep-inator, the truth descended on this little Earth:

Configuration => Site information => Number of posts on front page


Ok, this is an awful solution by Drupal developers: is there a reason for not assigning to every taxonomy term a nice variable for this aim?
Of course, you can change the taxonomy_term_page function so that you check the existence of the relative custom field and only if it isn't found use the default for the front page.

So, happy patch to everyone (and sorry for my poor English)! XD

ITALIANO:

Cari lettori del Bestiario,

come avete potuto notare, ho voluto scrivere un post bilingue per aiutare più gente possibile con questa bestialata all'interno del codice core di Drupal 7.

Alcuni di voi si saranno imbattuti in una grossa limitazione del sistema: ovvero l'impossibilità di modificare agilmente il numero di risultati per pagina del paginatore della tassonomia. Ovvero, quanti nodi visualizzare per pagina quando si vede l'elenco di un determinato termine di un vocabolario.

Se masticate un po' l'inglese, sapete già dove sta il barbatrucco, ma dato che io stessa, la Compiuta Donzella del 2000, non mi fido della mia capacità di espressione nella lingua dell'oltre Manica, vi riassumo brevemente il tutto!

Vaccata dei programmatori di Drupal: il limite di nodi per pagina della tassonomia viene impostato tramite il numero di post della home page nella configurazione delle informazioni del sito. Questo perché come limit di default della funzione taxonomy_select_nodes all'interno della funzione taxonomy_term_page in "modules/taxonomy/taxonomy.pages.inc" si sfrutta proprio quel parametro.

I casi sono due:
- vi accontentate e modificate il parametro della configurazione, per un massimo di 30 nodi per lista
- non vi accontentate e modificate a manina il tutto (non so ancora bene se si può fare nel tema un overwrite della funzione della tassonomia): la cosa più intelligente da fare è creare un custom field per il vocabolario che volete limitare in modo personalizzato e leggere quel valore all'interno della taxonomy_term_page. Solo nel caso in cui questo valore non sia presente, potete prendere di default quello della conf del sito

Spero di avervi aiutato nello svelare l'arcano mistero!

29 novembre 2011

Miliardi di facce

N.B. Questo post è stato scritto il 12/04/2007, quindi ben quattro anni fa: l'ho recuperato tra le bozze mai pubblicate (e mai ultimate) ma non ho resistito alla tentazione di mostrarvelo. E' uno spaccato di un periodo della mia vita che non c'è più: ormai prendo sporadicamente il treno ed al massimo mi limito ad osservare l'altrui comportamento in piccole rare attese o camminando per le strade delle Fredde Pianure.
Questo testo mi ha però colpita e mi è sembrato giusto non relegarlo in un cassetto virtuale, anche se incompleto. Lascio a voi la libertà di completarlo, perché siamo tutti circondati da persone che non conosciamo ma che hanno una vita vera quanto la nostra.

Buon pomeriggio a tutti, o navigatori in questo mare binario!

Oggi sono un bel po' stanca, quindi lascerò il mio fido neurone a pascolare per le praterie del Bestiario, senza alcun tipo di restrizione.
Ieri mi è capitato di prendere il treno per ritornare a casuccia mia e, obiettivamente stupidamente, mi sono lasciata sorprendere da una constatazione che è ovvia in tutto e per tutto.

Il treno era pieno zeppo di gente e non conoscevo neanche una persona.

Ora, so perfettamente che non è poi così drammatico, ma ciò ha comunque scatenato un tripudio di pensieri riguardo questa semplice ovvietà.
Guardare tutti quei visi, vedere l'espressione dei loro occhi, scorgere le loro mani...sapere che stavano pensando un qualcosa di inintelligibile...è stato leggermente spiazzante.

C'era un uomo cinese, sulla quarantina, vestito con una camicia, una giacca, un paio di pantaloni ed un paio di mocassini. Sotto il suo sedile c'era un involucro di plastica bianco piuttosto voluminoso, ma quello che mi ha colpito maggiormente è stata la sua espressione: aveva lo sguardo fisso, sempre davanti a sé e non si girava mai, non un movimento del busto o delle spalle. Le mani conserte ogni tanto muovevano le dita, ma solo impercettibilmente.
Immagino quindi che in quel mentre stava pensando a qualcosa, sicuramente in cinese.

Accanto a lui sedeva invece un ragazzo sulla ventina d'anni, occidentale. Era l'esatto contrario dell'uomo: jeans, maglietta e maglione di cotone con scarpe da ginnastica ai piedi. Era irrequieto: continuava a muovere le gambe, si guardava a torno con occhi vivaci ed indagatori, ogni tanto estraeva il suo cellulare e rapidamente armeggiava con i tasti.

Poi c'era una donna, sulla quarantina, che appena la vedi in azione sai chiaramente che sta esaminando il modo di vestire delle altre donne in carrozza: sguardo simile ai raggi x di Superman, passati dalla testa ai piedi e viceversa. Non ha mai un'espressione dolce e se, per tua sfortuna, incroci il suo sguardo mentre sta operando la sua analisi, ricevi un'occhiata tra lo sprezzante e lo schifato: indipendentemente se sei vestita come una stracciona o firmata da capo a piedi.

Un paio di ragazze, presumibilmente universitarie, erano tutte prese dalla lettura di un libro, il più delle volte con un numero totale di pagine oscillante tra le 1000 e le 1500. Non si curano di ciò che accade intorno a loro ma, chissà come mai, sanno sempre a che fermata scendere.

C'era anche un tizio vestito con le classiche giacca e cravatta, coordinate con il pantalone: con la sua 24 ore in mano, probabilmente stava tornando a casa dopo una giornata in ufficio, non particolarmente esaltante, vista l'espressione stanca sul suo volto.

...

28 novembre 2011

Fate sentire la vostra voce!

Carissime/i lettrici/lettori del Bestiario (che poi sarebbe questo blog)!

Dopo un weekend un pochino stancante ma che ha regalato notevoli soddisfazioni (il mio regalo alla sempre giovane Guaritrice per il suo compleanno è stato apprezzato), mi accingo ad esprimermi ancora una volta su queste pagine virtuali.

Ed oggi una domanda sorge spontanea: perché ogni byte sprecato per posizionare i pixel delle lettere di questi post sui vostri monitor non genera quasi mai un commento nello spazio sottostante?
Evidentemente ciò che scrivo apparentemente non lascia spazio all'espressività e all'espressione dell'altrui pensiero. Il che mi suggerisce che effettivamente ciò che scrivo o è troppo banale, o troppo astruso, o troppo aleatorio o semplicemente affatto interessante.

Devo ammettere che questo mi rattrista, poiché ritengo che il vero valore aggiunto di un blog rispetto ad un diario su carta sia l'interazione con il mondo, il confronto di opinioni ed idee, la scintilla dialettica che attiva i neuroni e genera esperienza sociale.

Badate bene, non mi sto lamentando del fatto che questo blog non venga visitato adeguatamente. Anzi, i numeri delle statistiche mensili mi confortano e mi fanno capire che qualcuno spreca minuti preziosi della sua vita a leggere tali bestialate. Ma non vorrei ridurre i/le miei/mie adorati/e lettori/lettrici a freddi numeri.

Fate sentire la vostra voce!


P.S. La moderazione dei commenti è necessaria per impedire ai bot di spammare: mai ho pensato né penserò mai di censurare alcunché.

25 novembre 2011

Italia, o povera Italia...

...figlia di cotali padri e madri, ora ridotta a spettro sbiadito di un tempo che fu e che mai ritornerà.
Fosti fulcro d'un immenso impero ed ora spaurita e inane chini il capo dinanzi a genti che dominavi e che ti temevano ed invidiavano.

Sperduta nella tua accidia, gravata da catene straniere, giaci piangente, in disperata attesa di un eroe che irrompa nel freddo della prigione a riportare un tiepido sole di libertà e giusta giustizia.

Nel mezzo della battaglia combattuta non all'arma bianca ma con numeri e denaro ahimé non sonante ed immaginario, a nulla servono i tuoi belletti, i tuoi ricordi e le tue dolci note, giacché non è armonia a regnar su questa terra resa opaca dall'umana specie bensì il gelido rigore di voluttuosi interessi.

Ed i tuoi figli, dimentichi delle auguste origini e spiazzati da cimenti inaspettati, immobil si parano innanzi alla tua esile figura un tempo giunonica ed odono i tuoi strazianti gemiti senza osar proferir parola alcuna, se non con flebili mugugni. Troppo distratti, troppo infantili, si lasciano ammaliare ed irretire da chi sussurra instancabilmente versi di niun senso, poiché non ascoltano, non accendono il lume della mente loro e pensano ma con altrui sentimento.

Nessun uomo ti salverà, nessuna mano si alzerà in tua difesa perché la tua vera forza, il tuo popolo, non è più tuo ma di vizi ed inerzia. E triste ed addolorata perirai sotto la scure che già ora pende sul tuo capo, sì pallido e smunto.

Vuote ideologie, celanti squallidi interessi, sono ben poca armatura contro i fendenti che dilaniano le tue membra. Ed il tuo sangue, rosso come il vino della tua terra, come la lava dei tuoi vulcani, come i frutti delle tue fronde, come le fiamme del tuo passato coraggio, lorderanno i tuoi assassini, che ridenti si addormenteranno sognando nuove malefiche imprese, dimenticandoti.

Italia, o povera Italia...

24 novembre 2011

Chabudai Gaeshi

...ovvero l'arte di rovesciare i tavoli in Giappone!

Illuminanti ed illuminate menti eccelse che visitate sporadicamente e non queste umili pagine: io vi saluto!

Oggi vi parlerò di un gesto ormai entrato nella cultura giapponese, come espressione estrema di rabbia e nervosismo nell'ambito familiare. Si tratta del chabudai gaeshi, ovvero il movimento col quale di solito il padre di famiglia ribaltava il chabudai, il tradizionale tavolo a gambe corte giapponese, per sottolineare il proprio vorticoso giramento di pianeti oltre il limite accettabile.

La tecnica è molto semplice! Seduto sul tatami, l'uomo infila le mani a palmi in su appena sotto il tavolo che ha davanti, dopo di che flette i muscoli delle braccia e catapulta il tavolo della direzione opposta alla sua. Ahimé, molto spesso il tavolo andava a centrare in pieno la sfortunata moglie, ovviamente considerata dal bruto come causa del proprio nervosismo.

Con il passare degli anni, questa bestialata è piano piano uscita dall'ambito familiare per entrare nel repertorio comico giapponese e talvolta la possiamo rintracciare in momenti esilaranti in alcuni anime.
Quello che molti non sanno è che la Taito ha prodotto un gioco proprio dedicato al chabudai gaeshi, le cui immagini salienti sono visionabili nell'apposito sito.

Il Bestiario, ovvero questo blog, del quale è reggente la Compiuta Donzella del 2000, che poi sarei io, vuole offrirvi la visione del gameplay attraverso un video prodotto da un utente (tale naji53) su YouTube!

Buona visione e buon divertimento!


16 novembre 2011

Cogitazioni filosofico-informatiche

Meravigliose creature virtuali che in questa ragnatela impalpabile atterrate per caso o volontariamente!

Ultimamente mi sento particolarmente mentalmente in forma e sto riscoprendo piano piano la mia vena letteraria, un po' a discapito però della mia solita verve analitica. Insomma, sto concedendo l'utilizzo del parco neuroni attivi (attualmente fermo a 2 elementi) più al dolce gioco verbale che al freddo calcolo razionale. Quindi beccatevi codesto altro post e non lamentatevi dello spreco di byte!

E' da un po' di giorni che rifletto sulla consistenza dell'universo informatico: in questo piccolo globo terracqueo non vi è nulla di più calzante al panta rhei di Eraclito (per la cronaca italiana "Tutto scorre") come lo stato dell'arte della scienza del codice binario. L'evoluzione continua ed inarrestabile dei linguaggi di programmazione, delle metodologie e soprattutto dell'architettura hardware costringono chi si cimenta nell'ambito informatico a continui aggiornamenti per non rimanere "fuori dal giro". E solo una vera passione ed un'inesauribile "voglia di fare bene" riescono a dare quella spinta necessaria ad impegnarsi in un infinito apprendimento.

Ma chi lavora in questo ambito sa perfettamente che dove dovrebbe esserci un turbinio inarrestabile di idee e di concetti, spesso c'è invece una roccaforte inamovibile di fondamenti talvolta clamorosamente obsoleti. E la spinta di chi vuole invece innovare si arresta su un invalicabile muro costrittivo.
Ovviamente una condizione necessaria, ma non sufficiente, per lanciarsi davvero nell'esplorazione di domini appena scoperti richiede una buona dose di coraggio, perché, come la saggezza popolare insegna, "chi lascia la via vecchia per quella nuova sa quello che lascia ma non sa quello che trova": e nel campo del business, dove fatturare in sicurezza è doveroso per garantire stabilità all'azienda, si preferisce stare al pelo della linea di galleggiamento dell'innovazione piuttosto che navigare a vele spiegate nel bel mezzo di una tempesta di novità sperimentali.

Fortunatamente, sembrerebbe comunque che, con il passare degli anni e con le linee guida dettate dal mercato, questa tendenza all'immobilismo stia lentamente regredendo, rimanendo così incapsulata solo in determinati ambiti. Dopo tutto, con un'offerta sempre maggiore di produzione di codice, la concorrenza si articola sia sul piano economico che su quello dei contenuti ma anche l'incredibile velocità di diffusione delle informazioni, di documentazione e di esperienze tramite Internet supporta gli sviluppatori.

Sta di fatto però che nella mia breve ma intensa vita di coding ho avuto la fortuna, ma talvolta la sfortuna, di incontrare sia individui affascinati dal progresso informatico che esseri contenti di trattare lo sviluppo come se fosse una meccanica operazione di copia/incolla di codice vecchio di anni.

Mi piace annoverarmi tra coloro che invece trovano soddisfazione nell'assemblare nuove combinazioni di istruzioni, tempo permettendo, per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima: la sfida tra la mente umana ed il calcolatore per piegarlo alle sue necessità rappresenta un gioco troppo interessante ed avvincente per un'alzata di bandiera bianca alla prima difficoltà.

D'altra parte se il computer è un servo stupido, non vedo perché dobbiamo esserlo anche noi.

15 novembre 2011

Il calduccio in una copertina

Sublimi lettrici/lettori del Bestiario!

Questa sera, con una temperatura di ben 0°C nelle Fredde Pianure del Nord, voglio innalzare un inno gioioso e riconoscente alla mia adorata copertina.

Dopo essere rientrata quasi alle 22 da una trasferta per mettere a posto il pc di mio cugino, affetto da poltergeist, con le membra intirizzite dal freddo, stavo per soccombere ai brividi ed ai geloni quando all'improvviso la porta di casa mia si spalanca e mi avvio verso il mio giaciglio. Ivi trovo la soluzione di tutti i miei problemi: la mia copertina blu con le maniche, ideale per chi ha un freddo peloso di inverno ma non vuole rinunciare all'interazione col proprio computer o con un bel libro.

Dopo una decina di minuti passati nel suo caldo abbraccio, ho subito ripreso un po' di spirito vitale ed ora posso finalmente sentirmi termicamente a mio agio e prossima allo svenimento per stanchezza.

Indi per cui, dopo aver accarezzato ancora una volta la morbida superficie della copertina, auguro a tutti voi di passare una lunga nottata al calduccio e me ne vado a vegetare sul letto!

14 novembre 2011

Un rapido pensiero

D'un tratto, costretta dai casi di questa beffarda vita, mi sovvengono le parole di un tempo così lontano ma così vicino.


Raccontano d'una nobile razza di cavalli che, quando sono eccessivamente incalzati e accaldati, istintivamente si mordono una vena per facilitare il respiro. Così vorrei anch'io aprirmi una vena, che mi procurasse eterna libertà.

I dolori del giovane Werther - Johann Wolfgang Goethe

08 novembre 2011

La casa da sogno rimane sempre un sogno

Buongiorno a tutti/e i/le lettori/rici del Bestiario!

Si sa, uno dei sogni di tutti noi (o quasi, dipende dalle filosofie di vita) è quello di avere una casetta di proprietà, un nido caldo nel quale rientrare dopo una giornataccia o dove trascorrere momenti felici con la persona amata.

E purtroppo si sa anche altro: che la casa ormai non è più un bene alla portata delle tasche del 99% degli italiani. La spiegazione è semplice: il costo in sé della casa già è eccessivo (ovviamente dipende anche dalle zone) ma in più saltano fuori anche spese che, calcolate in percentuale sul valore della casa, si rivelano dei veri e propri salassi.

Facciamo un esempio!
In un paese sperduto nelle Fredde Pianure del Nord (e fra poco pure allagate come gran parte dell'Italia), c'è una casetta, un trilocale in una piccola palazzina, che viene venduta alla modica/non modica cifra di 200.000 euro. Ovviamente casa usata, perché quelle nuove sono intoccabili, con i costruttori che propongono sempre gli stessi tremendi prezzi al metro quadro.
La casetta è in vendita tramite un annuncio di un'agenzia, poiché giustamente l'attuale proprietario, come quello futuro, vuole essere tutelato.

Ebbene! E' l'ora di fare un paio di conti!

Di solito l'agenzia si prende il 4%+IVA del costo dell'immobile, quindi... siamo sui 9.680 euro minimo.

I carissimi (in tutti i sensi) notai invece hanno degli onorari che lievitano a seconda della rendita catastale della casetta, e che entrano in gioco sia per quanto riguarda il mutuo che per il passaggio di proprietà. Approssimando per difetto, siamo sui 10.000 euro.

Magari avessimo tutti la fortuna di avere qualcuno che ci foraggia, ma la gran parte delle persone che vuole comprare casa deve fare un bel (mica tanto) mutuo. Le banche, soprattutto in questo periodo di crisi ma anche prima, finanziano al massimo (quando vogliono) l'80% del valore dell'immobile. Calcolatrice alla mano, per la suddetta casetta (e fa anche rima) il compratore potrebbe richiedere fino a 160.000 euro.
Che con i tassi attuali (bassi ma con spread micidiali) si traducono approssimativamente in 700 euro al mese per 30 anni. Ed ovviamente alcune banche richiedono anche un corrispettivo monetario (più o meno esoso) per le spese di accensione del mutuo: forfettiamo a 1.600 euro.

Ed ora con l'aiuto della matematica (che non è un'opinione come l'economia e le leggi) tracciamo il quadro complessivo.

200.000 euro di casa
9.680 euro di agenzia
10.000 euro di notaio
1.600 euro di accensione mutuo

TOTALE: 221.280 euro (mobilia et altro esclusi)

Ora! Sapendo che la banca finanzia al massimo 160.000 euro...questo totale ci dice che per l'acquisto di quella casa bisogna avere come minimo la bellezza di 61.280 euro come base.

E ci sono politici, i quali in un anno riuscirebbero a raggranellare il doppio della cifra di base, ai quali la casa viene pure regalata.

Ma dove sono finiti i diritti degli italiani?

23 ottobre 2011

Addio Sic!

Cari lettori/lettrici del Bestiario,

dopo tanto tempo scriverò un altro post perché oggi si è verificato un accadimento terribile, al quale mai si spererebbe di assistere.

All'età di 24 anni, Marco Simoncelli, pilota di Moto GP e ragazzo simpatico e divertente, ha lasciato traumaticamente la sua vita sull'asfalto del GP della Malesia.

Per puro caso ho assistito in diretta alla tragedia (in realtà di solito mi sveglio un po' più tardi alla domenica) e subito ho intuito che per quanto efficaci siano diventate le procedure mediche, di fronte a taluni episodi nulla può essere ancora fatto.

Se ne va quindi un ragazzo che ha sempre affrontato la vita con un sorriso sulle labbra, anche quando gli era stata affibbiata l'etichetta di "cattivo in pista" per taluni comportamenti aggressivi, dettati solo dalla smania di raggiungere il gradino più alto del podio.

Raggiunge la schiera di tanti, sicuramente troppi, motociclisti che hanno pagato la realizzazione del loro sogno di velocità con la vita. E che in questo mondo ormai marcio hanno rincorso la loro passione cercando di superare se stessi prima ancora che i loro avversari.

Se ne va tra la commozione di coloro che lo hanno "vissuto" di persona, che hanno parlato con lui, scherzato e condiviso gli attimi di tutti i giorni, ma anche tra quella della gente comune, che ha guardato parte della sua vita su uno schermo, come se stesse assistendo ad una scena da una finestra. Ed in queste poche ore regalate ogni mese a tutti noi, ha sempre mostrato quella voglia di vivere che conquista e fa sorridere.

Ed è proprio col sorriso sulle labbra che dovremmo ricordarlo e non come talune testate giornalistiche (ad esempio Il Corriere della Sera), sul quale comportamento mi astengo dal commentare perché potrei divenire "leggermente" scurrile, che in home page sbattono forse l'ultimo istante della sua vita, steso esanime senza casco sulla pista, persino cerchiato in rosso.

Ma probabilmente in questo momento te ne fregherai (ed in realtà te ne sei sempre fregato), in carena per raggiungere al più presto il Paradiso dei motociclisti.

Addio campione.

11 settembre 2011

Ritorno post ferie

Buonasera a tutti gli/le amici/che del Bestiario!

Vi avevo lasciato con la dolce visione delle vacanze nel mio futuro...
...vi ritrovo con una settimana di bronchite post ferie nel mio passato recente!
Ebbene sì, il mio fisico non ha retto allo shock del rientro in ufficio ed ha pensato bene di riempirmi i bronchi di tutto ciò che può essere infettivo nelle Fredde Pianure del Nord.

Ora il peggio è passato e domani finalmente (sigh!) tornerò ad occupare il mio posto di onesta lavoratrice.
Ma facciamo un rapido sunto delle mie vacanze!

15 giorni di relax, quasi completamente senza l'uso del pc, durante i quali l'orizzonte era costituito da una meravigliosa tavola blu striata dalle bianche scie di una moltitudine di motoscafi e yacht vari. Il mio solito colorito da ricotta si è trasformato in quello da scamorza affumicata, passando per un bel rosso gambero. Ho ovviamente mangiato bene ed il rumore del mare ha rilassato i miei nervi, provati da due anni di lavoro quasi ininterrotto.

Insomma, tutto positivo!
Il rientro invece, tra aliscafo, autobus, aereo e treno, si è rivelato traumatico per il mio apparato respiratorio, che ha dovuto arrendersi agli sbalzi di temperatura.
Ma ora tutto è alle mie spalle ed un nuovo anno lavorativo giace dinanzi a me, insieme a tanti sogni, a tante fatiche e a tanti sospiri.

Spero che anche voi siate riusciti a ricaricare pur minimamente le vostre batterie per affrontare i prossimi gravosi impegni: ricordatevi comunque che non siete soli e che in questo Paese ormai marcio ogni giorno milioni di persone lottano per garantire a se stessi e alla propria famiglia una vita dignitosa.

11 agosto 2011

Post pre ferie

Buongiorno a tutti/e i/le carissimi/e amici/che del Bestiario!

L'ultimo periodo per me è stato fondamentalmente difficile. E difficile è un eufemismo ovviamente!

Iniziamo dall'evento più traumatico: circa a metà del Luglio scorso, il mio baldo genitore accusava dei dolori di stomaco persistenti. Dietro minaccia di mia madre e dietro consiglio/ordine del suo medico curante (appena cambiato), si era recato al Pronto Soccorso dell'ospedale per fare un elettrocardiogramma di sicurezza. Il quale esame ha svelato, fortunatamente, che era in corso un infarto miocardico acuto.
Grazie ad un'angioplastica quasi istantanea, i medici sono riusciti a sturare la coronaria di mio padre e ad evitare così danni ingenti al cuore.

Il periodo che ne è seguito, ahimé, è stato uno dei più stressanti della mia misera vita: corse dall'ufficio all'ospedale, attese per capire le condizioni post infartuali del babbo, ma soprattutto lavoro devastante nell'orto per raccogliere pomodori et altro, sbranata dalle zanzare (tigre e non). Ancora adesso le mattine dei miei weekend passano in mezzo alle fronde urticanti e le mie braccia da analista programmatrice si sono fortificate nel portare grossi secchi carichi di chili di pomodori su per 3 rampe di scale, per circa 4 volte a raccolta. Per non parlare della raccolta dei cornetti non rampicanti, che costringono l'improvvisata contadina a piegare la schiena priva di muscoli dell'esperta programmatrice, e dei malvagi cetrioli, con mille ed uno "spillini" pronti a penetrare nella morbida pelle di chi ha conosciuto solo la ruvidezza del mouse. Ma alla fin fine è pure divertente, peccato per i dolori e le macchie gialle quasi indelebili che i pomodori lasciano su qualsiasi superficie.

Sul fronte lavorativo invece mi sono presa le mie soddisfazioni, imparando in tempo quasi record la metodologia di programmazione con Titanium, IDE per lo sviluppo di app per dispositivi mobile (iPhone, iPad, Android, BlackBerry, etc.). A quanto pare il mio operato è apprezzato e tutto procede nel migliore dei modi. Ah, dimenticavo, dal primo Agosto sono diventata una dipendente a tempo indeterminato, dopo solo 1 anno di determinato in questa azienda! ^__^ V

Per quanto riguarda il resto, ho una miriade di idee e di progetti validi da sfornare, ma, tra lavoro ed altri sopracitati impegni, le mie energie, anche quelle di riserva e quelle per le emergenze, si sono volatilizzate. Agogno l'arrivo di Ferragosto perché alla fine di esso intraprenderò il ricostituente viaggio verso l'isola verde, dove si mangia, si beve e si fischia, in compagnia della mia personalissima Guaritrice, che già è sul posto, visto che è casa sua.

Per ora vi lascio e ritorno ad i miei sudati byte: sappiate che non mi sono dimenticata e non mi dimenticherò mai di questo mio angolo digitale, quindi non abbiate timore se per qualche tempo svanisco nelle nebbie internettiane.

Buon proseguimento di Agosto a tutti!

24 giugno 2011

L'amore, Veronesi e la società

Un interessante venerdì, mitici/che amici/che del Bestiario!

Ho letto con piglio critico l'articolo pubblicato sul sito del Corriere della Sera, e soprattutto i commenti allo stesso, riguardo le affermazioni dell'oncologo Veronesi circa l'amore omosessuale.

Ed una considerazione è sorta spontanea da tutto ciò: ma è mai possibile che ci debbano ancora essere delle contrapposizioni, o meglio dei veri e propri muri impenetrabili, sull'annosa questione dell'amore "più puro"?
Ovviamente, visto che mi piace dire la mia, si sparano solo vaccate (siamo pur sempre sul Bestiario, quindi posso permettermi di usare siffatto termine) senza accendere i neuroni presenti nella scatola cranica.

Da quello che ho capito Veronesi ha espresso pure lui un suo parere circa le affermazioni e le iniziative di due sindaci: il primo cittadino della città di Sulmona ha dichiarato che l'omosessualità è un' "aberrazione sessuale", mentre quello di Bologna ha chiesto una maggiore tutela delle coppie sposate.
E dal momento che la Compiuta Donzella del 2000 (che poi sarei io) non guarda in faccia a nessuno, mi permetto di dire che in questa situazione non c'è un vincitore.

Cominciamo con un ordine sparso:

- Sindaco di Sulmona: l'omosessualità può essere un'aberrazione derivata da cause psicologiche oppure da squilibri ormonali, ma in entrambi casi è da curare. Se non erro, è in corso un'indagine della magistratura perché tali affermazioni dovrebbero essere frutto di una manipolazione. Ma spendiamo comunque qualche byte in merito puntando al concetto espresso, visto comunque che sono opinioni condivise da parecchie persone.
Mi sono già espressa in merito alla concezione di naturalità/innaturalità riguardo ai rapporti amorosi ma richiamo per completezza un Donzella-pensiero: ma perché si deve sempre cercare di trovare un qualche motivo per identificare un lato sbagliato ed un lato giusto?
Il fatto che una persona si comporti in modo diverso dalla norma fa scattare il meccanismo della rivelazione dell'abnormità: è giudicato, dichiarato sbagliato e, nel migliore dei casi, tollerato o, nel peggiore, corretto (con le buone o con le cattive).
Eppure, per fare un paragone, si accetta il fatto che ci possano essere alcuni fiumi con una foce ad estuario ed altri con un delta. Perché questa affermazione, all'apparenza completamente fuori tema? voglio paragonare la vita di una persona ad un flusso infinitesimale dell'ultimo tratto del corso di un fiume. Nella foce ad estuario, l'acqua si getta nel mare "ordinatamente", quasi come un tubo, ben incanalata nel percorso "standard". Nella foce a delta, l'acqua si perde in mille rivoli e raggiunge disordinatamente il mare.
Si comincia a capire dove voglio arrivare, eh? Uno dei rivoli del delta può essere rappresentato dal percorso di vita scelto da una persona omosessuale, che devia dal flusso centrale del fiume, dettato dalla maggioranza della società, per perdersi come crede nel mare. Quindi quel rivolo è un'aberrazione del fiume e bisogna necessariamente riportarlo con argini verso il corso principale? Non ne sarei così tanto sicura.

- Sindaco di Bologna: tuteliamo di più le coppie sposate, avvantaggiandole per l'accesso al welfare comunale. Anche qui c'è stata una sorta di chiarificazione dopo il vespaio suscitato dalla dichiarazione. Una coppia sposata, e per sposarci spesso ci vuole anche un bel budget, ha una serie di diritti che le coppie di fatto non hanno: ovviamente non stilerò una lista perché questo non è il luogo adatto per farlo.
Ma soprattutto, per quale motivo bisognerebbe avvantaggiare due persone unite in matrimonio? Incentiviamo il "mah, in realtà non sono così sicuro di sposarti, però se lo faccio ho condizioni migliori" e vediamo crescere ogni giorno di più il numero di divorzi? Già l'idea di "famiglia" sta mutando con le mutevoli condizioni sociali, se poi le diamo il colpo di grazia dando al matrimonio una valenza di "interesse" lo snaturiamo completamente. In questo caso non ho volutamente parlato di omosessualità, visto che il focus è sulla categoria delle coppie di fatto in generale.

- Veronesi: l'amore omosessuale è più puro rispetto a quello eterosessuale perché questo ultimo ha come motivazione la procreazione. Sì e no. In una società come quella italiana la considerazione da fare è diversa. L'amore omosessuale è più "vero" rispetto a quello di una fetta (più o meno grande) dell'amore eterosessuale perché se un individuo sceglie di amare una persona dello stesso sesso si mette volontariamente in una situazione svantaggiosa (vedasi discorso precedente). La purezza semmai può essere intesa da un punto di vista prettamente, come dire, "istintivo": non è MAI presente l'istinto di conservazione della specie presente in natura, dove un essere vivente sceglie il partner più adatto per riprodursi. Ho sottolineato il mai e precedentemente ho parlato di "fetta più o meno grande": mi vengono in mente un uomo e una donna che si amano anche se non possono avere figli perché sterili, quelli che decidono di non abbandonare il proprio partner e di soffrire o persino morire con esso.
Evidentemente la biologia in questi casi cede il passo al sentimento, puro da quel punto di vista quanto quello omosessuale. Ciò non toglie che molte persone, oggi più che mai, si sposano o fingono di amarsi per convenienza, sia essa biologica, fisica, economica e chi più ne ha più ne metta.

La sintesi di tutto ciò è una serie di domande.
Non possiamo finalmente sentirci parte della medesima specie o almeno comunità?
Non possiamo accettare comportamenti diversi da quelli della maggioranza ma che non ledono gli altri individui?
Non possiamo evitare di categorizzarci e ghettizzarci in continuazione?

Eppure basterebbe così poco, basterebbe guardarci tutti negli occhi e capire che tutto ciò non ha senso e che noi tutti abbiamo una sola vita ed il miglior modo per proteggere la nostra comunità è quello di fare del nostro meglio per consentire a tutti di viverla serenamente ed in armonia.

Come una sinfonia in cui gli strumenti si intrecciano, si sovrappongono e si esaltano vicendevolmente. 

07 giugno 2011

Dal lettino con lo smartphone

Oh! Lettori e lettrici del Bestiario!

Sappiate che questo è il primo post in assoluto con uno smartphone, in particolare un Samsung Mini Pro che mi sono auto regalata in occasione di un'offerta Vodafone countdown. L'OS di questo cellulare, che in questo momento ho deciso di chiamare Rilakkuma, è Android 2.2, per gli amici Froyo. E per essere più precisi, sto scrivendo questo post tramite l'applicazione ufficiale gratuita per Blogger.

Impressioni? Beh, è impressionante.
Anche se non dispone di un processore potentissimo (667 MHz), è molto veloce e la tastiera qwerty a scorrimento mi facilita di molto il compito della scrittura.
Insomma, aspettatevi altri post scritti in cotale maniera!

02 giugno 2011

I misteri della giungla telematica

Esimio lettore, sfavillante lettrice del Bestiario,

sono le 22:30 di giovedì 2 Giugno. Perché voglio specificare bene l'ora ed il giorno? Perché oggi mi sono trovata di fronte per la prima volta ad un imponderabile ed assurdo evento internettiano.

Piccola premessa: questo mio piccolo rifugio bloggoso naviga pacifico nelle acque cibernetiche da un bel po' di anni. Nel corso di questo lungo periodo i visitatori sono cresciuti in modo lento e assonnato, fino a raggiungere una media di 500 visite univoche mensili. Lo so, non sono tantissime ma per me è una piccola soddisfazione, dal momento che un blog personale quasi mai raggiunge un grande livello di traffico.

Ma qualcosa di strano è accaduto.

Qualcosa di estremamente strano.

Stasera mi son detta "Perché non controlliamo un po' le statistiche dei sitarelli su Google Analytics?": ok ok, non è il massimo della vita ma mi capita quando mi annoio.

Prima constatazione: "Uh che bello, il sito sui videogiochi che ho fatto con le mie manine (n.d.C.D.d.2000: ed anche quelle della mia grafica personale, altrimenti avrebbe avuto lo stile tragicomico del Bestiario) ha avuto un incremento delle visite del 112%" (faccina soddisfatta)
Seconda constatazione: "Uh che bello, il sito che ho fatto per il negozio del ragazzo di mia cugina ha avuto un incremento di visite del 42%" (faccina sorridente)
Terza constatazione: "Uh che bello, il blog sulle libere amazzoni è aumentato del 1300%! Vabbé, è arrivato a 14 visitatori, ma non riesco a seguirlo più di tanto" (faccina malinconica)
Quarta constatazione: "Non riesco a seguire come vorrei anche il Bestiario...però ha avuto un incremento di visitatori del 300%! Bene!" (faccina soddisfatta)

(faccina dubbiosa)

(faccina scioccata => OoO )

"Come diamine è possibile che ci siano stati 1613 visitatori sul Bestiario??? Visualizza rapporto!"

(faccina indagatrice)

"Kami-sama! Che numeri sono mai questi??? Come può il Bestiario essere passato da una massimo di 20 visitatori al giorno ad una media di 170??? Ma soprattutto...perché?"

Da un rapido controllo è saltato fuori che inaspettatamente il Bestiario è risultato essere il terzo risultato di una ricerca su Google con le keywords "animale con la a". La pagina incriminata è quindi un mio post del 2006, con un video su un energumeno (l'animale con la A maiuscola appunto).

Come avrebbe detto un famoso personaggio di Antonio Albanese, all'improvviso è successo l'imponderabile.

Il blog è stato letteralmente invaso da un'orda di navigatori in cerca di un animale che inizia per A, senza un apparente motivo. E si sono trovati di fronte un omone che insegna a massacrare la gente.

Ecco quindi che la Compiuta Donzella del 2000, che poi sarei io, ha la bontà di stilare una lista, breve ma intensa, di animali che iniziano con la A, in ordine sparso.

Antilope
Alligatore
Armadillo
Albatros
Anatra
Anaconda
Aspide
Acciuga
Alce
Alpaca
Asino
Agnello
Aquila
Airone
Avvoltoio

P.S. Questa lista è stata stilata senza l'aiuto di enciclopedie, altri siti web o dizionari. Inoltre nessun animale è rimasto ferito o sottoposto a maltrattamenti.

30 maggio 2011

Riassunto di vita passata e futura

Buongiorno a tutti i cari amici/amiche (ma a dir la verità manco vi conosco) del Bestiario!

Dopo aver ricevuto un commento (ringrazio Marco per le belle parole) mi son resa conto che effettivamente mi ero leggermente dimenticata dell'esistenza del blog. Colpa dei mille uno impegni che hanno scandito i miei ultimi weekend: ho partecipato a 2 comunioni, un anniversario di 25 anni di matrimonio (auguri ancora agli zii) ed il tutto si concluderà con un battesimo a fine giugno, nel quale verrò designata madrina di un bel pupetto.
In merito a questa ultima ricorrenza, in molti si chiedono come sia possibile che qualcuno possa avermi scelta per questo ruolo importantissimo. Per chi non lo sapesse, vi ricordo che le madrine ed i padrini entrano in gioco nel momento in cui vengono a mancare i genitori naturali e devono quindi prendersi cura del loro figlioccio. Ebbene, nemmeno io so spiegarmelo...o forse sì.

La mia figura è ammantata di una certa malia che agisce quasi esclusivamente nei confronti dei bambini. Non ho ancora ben capito per quale oscuro meccanismo, qualsiasi bimba/o da pochi mesi in su, dopo un primo momento di approccio, inizia ad adorarmi. La mia immensa genitrice, ovvero la mamma, afferma che probabilmente percepiscono che alla fin fine ho la loro stessa età mentale e per questa ragione sanno che possono comportarsi liberamente in mia presenza.
Ma comunque! La mia cuginona, che come avrete capito è quella più "anziana" nella mia grande famiglia, ha deciso che il suo terzo figlio (un bellissimo maschietto di nome Federico) sarà posto nelle mia mani di madrina perché i bambini mi adorano.

Ora, va bene tutto, ma una che alla parola "madrina" associa la "fata madrina" di Streghe all'estero di Terry Pratchett non dovrebbe minimamente essere accostata a tale compito. Ma, ahimé, non so dir di no, soprattutto perché mi sono sentita onorata di tale invito e perché ho apprezzato il coraggio di mia cugina: credo che mai più ci sarà qualcuno che mi proporrà un tale compito, quindi ho colto l'occasione.

Ed in attesa dell'evento di fine giugno e della crescita del figliolo, sto già scrivendo e preparando una raccolta di scritti utili per il mio ruolo: "Linux for Babies", "I miei manga da 0 a 18 anni", "Un ciuccio binario: programmazione per bambini" (se qualcuno vuole usare questi titoli, abbia almeno la decenza di avvertirmi: ma dubito che qualcuno possa essere tanto audace).

Federico, il tuo futuro è già scritto nelle stelle...ma soprattutto sulle pagine del Bestiario!

08 maggio 2011

La morte di Osama Bin Laden

E sì cari amici ed amiche del Bestiario, l'uomo nero, il lupo cattivo dei nostri tempi ha lasciato questa vita.

E con questa notizia tutti gli Stati Uniti sono scesi in piazza a ballare e a cantare, felici come se fosse finita una guerra. Perché la mente dell'organizzazione che ha tirato giù le Torri Gemelle, uccidendo migliaia di persone, ha smesso di respirare, come tutte le vittime dei piani da lui orchestrati.

Non voglio star qui a parlare di comportamenti giusti o sbagliati, di regolari processi o meno, perché la storia è costellata di festeggiamenti in seguito all'uccisione di uomini e bisogna provare in prima persona alcune esperienze prima di giudicare le reazioni della gente. Un esempio concreto e a noi vicino? La fucilazione di Mussolini con l'accanimento sul suo cadavere (da leggere Wikipedia per altre notizie).

Voglio invece riflettere su quello che è successo dopo, ovvero sulla smania, sulla richiesta insistente e persistente riguardo la pubblicazione delle foto del cadavere di Bin Laden. Ormai tutte le fazioni coinvolte hanno confermato la morte del terrorista più famoso del globo, ma ancora si chiede di poter vedere un corpo straziato da colpi di arma da fuoco od addirittura da esplosivo.

Ma dove siamo arrivati? La gente è così assettata di immagini crude e truculente che inneggia ad un non ben precisato amore per la libertà di informazione e per la verità? Obama ha detto che sono immagini troppo brutali per essere diffuse, ma alcuni hanno contestato questa decisione, supponendo che il presidente degli Stati Uniti voglia in realtà nascondere qualcosa. Suvvia, che impatto potrebbe mai avere sull'opinione pubblica la foto di un uomo con la faccia devastata da una pallottola? Ormai siamo abituati a tutto e certamente quelle immagini non possono essere più raccapriccianti dei fotogrammi di Saw.
Ma perché? Perché incaponirsi così tanto? Certo, posso supporre un interesse di carattere economico, visto che simili foto farebbero scattare una corsa alla visione non indifferente. E sì, si può anche rimaner male al primo impatto, ma poi si dimentica, come il video dell'impiccagione di Saddam Hussein.

Ed è proprio vero che forse negli esseri umani c'è qualcosa di sbagliato, una zona d'ombra terribile e tremenda e spaventosamente terrorizzante.

12 aprile 2011

Chi non ha tempo non aspetti tempo

Cari amici ma soprattutto amiche del Bestiario!

Siamo qui riuniti per l'ennesimo rantolo della Compiuta Donzella del 2000, che poi sarei io, stavolta incentrato sul quantitativo di tempo disponibile giornalmente per ogni individuo. Ovvero: ma perché cavolo non si ha mai tempo di fare ciò che si vuole?
Potrei fare la saccente ed esternare frasi criptiche, che racchiuderebbero molteplici significati, per spostare il focus del problema dal soggettivo all'oggettivo (sì, sto già cercando di mischiare le carte XD). Ciò si concretizzerebbe nell'analizzare la diminuzione di tempo libero a disposizione in rapporto al crescere di regole, auto-imposte dalla società per un suo "corretto" funzionamento, al fine di regolare ed uniformare i ritmi vitali degli individui, categorizzati di norma per mansione.

E qui si potrebbe aprire un'interessante discussione semi-filosofical-sociologica su come delle cifre su un display o delle lancette su un quadrante incatenino invisibilmente le nostre azioni.

Ma alla fin fine si può generalizzare fino ad un certo punto. Personalmente mi perdo in un bicchier d'acqua e se avessi a disposizione 1 anno sabbatico, completamente libero da impegni imposti, probabilmente lo sprecherei in attività che poi rimpiangerei di non aver fatto passato il periodo.

Insomma, chi non ha tempo non aspetti tempo!
(torno a lavorare XD )

28 marzo 2011

Bestialate di chi non accetta

Buongiorno a tutti gli amici/tutte le amiche del Bestiario!

Girovagando un po' per la rete, ho seguito incuriosita un link trovato su FB: la Compiuta Donzella del 2000, che poi sarei io, è più curiosa di un gatto (ninja).

Prima ve lo riporto e poi esprimerò le mie considerazioni in merito:
http://omosessualitaeidentita.blogspot.com

Avete letto qualche post? Bene! (mi sembro quello di Art Attack)
Il contenuto del sito è riassumibile comunque con il suo header, ovvero:

"Dall'omosessualità si può uscire. Lo scopo di questo BLOG é quello di fornire informazioni utili (articoli, testimonianze di ex omosessuali, links, interviste, estratti di testi, traduzioni da siti web in lingua inglese, ecc.) per comprendere l'omosessualità e soprattutto per uscirne."

Argomento spinoso eh? Ma alla Compiuta Donzella del 2000, che poi sarei io, piacciono le sfide.
Partiamo con una premessa: dopo una discreta dose di vita (ormai non ho più quindici anni da un bel po'), la mia posizione è che ognuno può fare quello che vuole con i propri apparati sessuali (e sottolineo propri, perché il rispetto è basilare).
Riguardo invece al blog in questione, ogni riga letta, sebbene velata da buonismo e da testimonianze scientifiche, fa passare un messaggio preciso: l'omosessualità non è in sé una malattia...o meglio lo è...ma no, poverini, gli omosessuali hanno svariati problemi di natura psicologica e non solo, per questo bisogna aiutarli.
Aiutarli ad uscire dal tunnel dell'omosessualità come se fossero "drogati".

Ricordo un Povia cantare a Sanremo "Luca era gay e adesso sta con lei", leggo sul blog stralci di un libro della dott.ssa V. Elaine Siegel, per la quale l'omosessualità non è una malattia (giammai!) ma un ritardo nello sviluppo, e mi domando "Ce n'è davvero bisogno?".

C'è bisogno che dei ragazzi e delle ragazze, già oberati psicologicamente da una società che tollera (quando va bene) e non accetta, si sentano ancora più in colpa per essere dei "ritardati", dei "complessati", se non dei semplici scherzi della natura? Ma soprattutto, questo chi cavolo l'ha deciso?

Ovviamente un fiume ha sempre due sponde. Ed anche in questo caso alla dott.ssa Siegel possiamo contrapporre le parole di un eminente ricercatore italiano, famoso per lo scambio di battute avuto con Celentano sulla necessità della donazione degli organi. Si tratta del professor Giuseppe Remuzzi e l'articolo in questione lo potete trovare qui.

Poi c'è il risvolto religioso. Ma qui la questione si fa ancora più spinosa, perché non esiste una sola religione e non esiste nemmeno una pratica (scusate i termini poco "tecnici") unica all'interno di una stessa religione. C'è chi punta il dito contro gli omosessuali perché hanno un comportamento contro natura e c'è anche chi punta il dito contro chi usa il preservativo. Quindi non prenderò nemmeno in considerazione questo aspetto, perché ognuno è libero di vivere la propria spiritualità come vuole e certamente il Padre Buono non farà bruciare all'inferno i suoi figlioli che magari hanno amato teneramente una persona dello stesso sesso per tutta la vita ed hanno aiutato i bisognosi, i poveri e gli ammalati.

Un altro punto affrontato del blog riguarda la depressione che funesta le vite di tutti gli omosessuali. Questo perché vivono in una condizione "sbagliata". E qui devo dare ragione al blog. Come detto prima, la condizione sbagliata è data dal vivere con una miriade di indici puntati contro, dagli innumerevoli "Mi fai schifo" di persone che credono che gli omosessuali, come i cani, si "attacchino" a chiunque per soddisfare i propri desideri. Fino ad arrivare ai secchi di urina gettati addosso o alle coltellate nelle costole. Poi ci sono i "redentori", che si sentono in diritto di riportare la pecorella smarrita sulla via maestra: quanti stupri su lesbiche per dimostrare che solo un uomo può soddisfare una donna?
Per fare un esempio, Ellen DeGeneres vive malissimo poverina, così come Elton John (l'elenco potrebbe essere lunghissimo, ma devo limitarmi).

Insomma, le persone non hanno imparato ad accettare. Magari c'è chi accetta un assassino, un omicida, uno stupratore, un rapinatore, un truffatore, un ladro, ma un omosessuale no. L'omosessuale che rispetta se stesso, quello che prova e gli altri non ha ragione di esistere perché la sua esistenza è sbagliata e Dio non può perdonarlo se non dopo essersi "redento".

"La legge trova la sua pienezza in una sola parola: amerai il tuo prossimo come te stesso" (Lettere di Paolo ai Galati 5,14 e ai Romani 13,9).

"Non fare a nessuno ciò che non piace a te" (Bibbia ebraica, Tobia, 4,15)

"Ecco la somma della vera onestà: tratta gli altri come vorresti essere trattato tu stesso. Non fare al tuo vicino ciò che non vorresti che egli poi rifacesse a te" (Induismo, Mahabarata)

Ed altre citazioni.

22 marzo 2011

Addestramento informatico

Cari amici/amiche del Bestiario, buona giornata!

Oggi mi soffermerò brevemente su come addestrare i vostri genitori all'utilizzo di risorse informatiche.

Per genitori intendo quegli esseri che vi hanno generato, facendovi diventare un mix del loro patrimonio genetico, con svariati anni più di voi e che il più delle volte sono caratterizzati da una scarsa propensione al mondo binario.

In questi anni ho cercato di abbattere l'invisibile barriera fra loro e la tastiera e quasi ero convinta di essere riuscita ad ottenere una scarsa ma non nulla dimestichezza con il mezzo.
Purtroppo oggi mi sono resa conto che la strada è ancora lunga ed impervia.
Ma soprattutto ho scoperto che mia mamma è terrorizzata davanti ad un'applicazione quasi nuova e che, piuttosto di calmarsi e ragionare per capire come funziona, per evitare di doverla usare si fa cogliere da malori improvvisi e spegne il pc.

Il programma oggetto dell'ansia di mia madre è Thunderbird, noto client di posta elettronica. Da una rapida ricostruzione dei fatti, la mia genitrice è riuscita a lanciarlo ma si è persa nel tentativo di scrollare la lista delle mail per trovarne una specifica.
Devo ammettere però che fino ad un certo punto è stata notevolmente brava ed aveva altresì fatto aumentare le mie speranze su una buona riuscita di questa impresa.

I fatti sono questi: essendomi dimenticata la password dell'account di mio padre di un sito, avevo inviato un sms a mia madre per "evocarla" su chat.
Ed i primi passi sono stati completati splendidamente!
Mamma ha letto l'sms e subito ha acceso il pc e fatto partire il programma di chat (ovviamente il suo os è Ubuntu Linux 10.10 ed il client Empathy).
Da vera bastarda quale sono, ho pure aspettato che fosse lei a contattarmi, senza aiutarla iniziando la conversazione.
E c'è riuscita.

Purtroppo però il panico l'ha fatta desistere di fronte alla rotellina del mouse (che però usa tranquillamente mentre naviga su Internet e gioca pure su Ludonet).
E giustamente la prima cosa che ha fatto è stata prendere il telefono (un mezzo al quale è più avvezza) per comunicarmi via voce la sua resa.
Ho provato in un tentativo disperato a farmi passare mio padre, che ha geni più consoni all'informatica (e gioca pure ad Age of Empires e Rome Total War), ma la mamma era ormai in uno stadio di totale confusione, tant'è che mi ha risposto con voce afflitta e dolorante "No, ho spento il pc perché non sapevo come fare! Lo fai stasera quando torni! Ti prego, non farmelo riaccendere!"...

...ed in sottofondo ho sentito mio padre dire "Dille che la prossima volta non deve spiegare le cose a te ma a me!"

PC VS Genitori : 2 - 1


P.S.: ho spiegato come usare Thunderbird ad entrambi ma evidentemente da qualcuno devo aver pur ereditato la mia memoria del cavolo!

07 marzo 2011

Il futuro

Il futuro.
Una parola che vuol dire tutto e nulla.
Perché se ci pensiamo bene esiste realmente solo il presente, ma il presente ha una durata infinitesimale. Ed il passato non esiste, o meglio sono le conseguenze del passato che esistono nel presente, ma il passato in sè è passato (ma va?) e non c'è più. E le conseguenze del passato persistono nel presente ma mutano incessantemente, perché soggette alle azioni del presente che diventa passato.

Date queste premesse, possiamo dire che il futuro è qualcosa che non esiste ancora e che non esisterà mai, perché quando avrà raggiunto il piano dell'esistenza sarà presente e durerà un attimo per poi fuggire nel passato. Ma è lì, che ci guarda con strafottenza come per dirci "Io arriverò e tu lo sai che arriverò".

In una fetta della popolazione (nella quale mi inserisco pure io) nasce quindi il meccanismo di autodifesa dal futuro: ovvero si mettono in pratica, o si cerca di mettere in pratica, tutti gli stratagemmi per non venire fregati quando il futuro diventerà presente. E questo implica una serie di considerazioni su come si vuole vivere la propria vita, ma andrei nettamente fuori tema e quindi tronco qui questo rivolo di pensieri.

Orsù, ricolleghiamoci al preambolo, ovvero al verso della canzone di Baglioni che vi ho incluso con mossa abile.

In questo stesso istante tra California e Giappone c'è chi inventerà il futuro
Per tutti gli uomini che passano sui fogli del mondo come scarabocchi


Una parte del futuro viene quindi inventata, partorita dalle menti degli uomini per tutti gli uomini. E tutti questi uomini lasciano un'impronta sul mondo, seppur scarabocchiata.
E da un certo punto di vista è effettivamente così. Il progresso, che è un processo tutto umano, tira nel presente un filo che trascina un qualcosa, una scoperta, un'invenzione, dal futuro verso il presente stesso. Ogni giorno ed ogni notte milioni di fili in tutto il mondo vengono tirati piano piano ma implacabilmente fino a realizzare il futuro. O meglio, fino a quando il futuro non viene trascinato nel presente e scivola velocemente nel passato, come un piano inclinato con verso in salita alla fine del quale c'è un baratro con una discarica piuttosto ampia (che similitudine piuttosto sciatta XD ).

Mi domando se anche io nel mio piccolo stia contribuendo al futuro come vorrei o come mi piacerebbe fare, o se forse in questo momento sono come lo scarabocchio fatto a margine di un foglio con una penna che non funziona bene.
Chissà come si sentono gli altri, chissà se stanno inventando il futuro, chissà quanto spazio del foglio stanno prendendo e quale è il colore del loro inchiostro.

Chissà perché sparo certe bestialate! XD

04 marzo 2011

Il futuro - preambolo

Buon giorno a tutti coloro che sanno, non sanno, si ricordano e non si ricordano!

Volevo condividere con voi un pensiero fugace che è passato a velocità pazzesca dentro la mia testa (passando per un orecchio ed uscendo dall'altro). Mentre guardavo notizie sulle scoperte scientifiche e sui saloni e conferenze attualmente in corso, la mia memoria mi ha fatto rimembrare all'improvviso (o come dicono in alcune zone del Sud "all'infrasatta") un verso di una canzone.

In questo stesso istante tra California e Giappone c'è chi inventerà il futuro
Per tutti gli uomini che passano sui fogli del mondo come scarabocchi

I più "anziani" tra voi l'avranno sicuramente riconosciuta. Si tratta di Notte di note note di notte di Claudio Baglioni.

Ve la lascio gustare perché è pura poesia. Nel frattempo inizio a lavorare e rimando a dopo le mie considerazioni riguardo al futuro.

28 febbraio 2011

Quando le parole non sono sufficienti

Buongiorno a tutti, a quelli belli e a quelli brutti!

come molti di voi sapranno già, quando non mi sento particolarmente bene scatta in me uno strano meccanismo filosofeggiante e spesso incomprensibile. E dal momento che oggi sto soffrendo notevolmente a causa di un'anemia galoppante, la mia sregolatezza mentale si era appostata come un gatto in attesa di scattare innanzi sopra al primo oggetto mobile a portata di zampa.

Il fiammifero gettato nella polveriera è rappresentato da questo post, scritto in modo mirabile da una fanciulla che spesso mi piace visitare virtualmente. Dopo aver letto attentamente ciò che è stato scritto (vi invito a sfogliare il suo blog perché merita), il gatto è zompato fuori dal suo nascondiglio e si è buttato a peso morto da 5 metri d'altezza senza paracadute. Ovviamente avete tutte le informazioni per individuare il rantolo della Compiuta Donzella del 2000 (che poi sarei io).

Pikadilly ha in sostanza ragione. E su questo non ci piove, anche se effettivamente il mio commento poteva far capire il contrario. Però c'è qualcosa che il mio senso critico ha individuato ma probabilmente non riesce ad esprimere. Da qui il titolo dell'elucubrazione odierna, ovvero "Quando le parole non sono sufficienti". Mi accorgo che effettivamente il gatto sta tentando di comunicare un pensiero forse profondo, forse stupido, ma con una serie di MIAO MIAO MIAO.

Il Pelato (noto esternatore di considerazioni con accento veneto) afferma che la mia fase lunare sta pesantemente inficiando il mio raziocinio. Ed anche questo forse è vero. Dopo tutto in questo momento dovrei lavorare come una bestia, visto che la scadenza di un progetto importante si avvicina, ed invece sono qui a blaterare sul nulla. Ma facciamo finta di niente! XD

Dicevo, il gatto forse non ha trovato i miagolii giusti per esprimere il suo pensiero felino. Vediamo se nel verde praticello del Bestiario riesce a trovare una logicità in ciò che ha scritto.

Miao.
"Santi online" e "sbagliati" sono due facce della stessa medaglia. O meglio, sono infinitesimali puntini della superficie di una sfera imperfetta che rappresenta l'umanità. Frase che vuol dire tutto e vuol dire niente, me ne rendo conto. E miao.
Mi sento osservatrice, quindi tento il più possibile di fare come il falco che guarda dall'alto quello che succede al suolo. E questa frase non è mia ma della mia professoressa di filosofia e storia delle superiori: gran donna che voleva descrivere in siffatta guisa quello che doveva essere il ruolo di uno storico nel raccontare la storia. Ok, sto divagando. Miao.

Nel tentativo di estrapolare me stessa dalla corrente umana (attività quantomeno impossibile dal momento che la mia essenza è umana e non posso uscire al di fuori di essa), ho percepito tra le mille interpretazioni del post quella di un'apologia dell'imperfezione. Il che è ottimo visto che effettivamente l'imperfezione di norma, visto che l'essere umano è imperfetto, è più "vera" della perfezione.
Però ad un certo punto il gatto ha iniziato a giocare con un pensiero svolazzante ed è partito per la tangente. Miao.

Smascherare i "santi" online e sottolineare lo sbagliato comportamento perfetto non porta ad un ribaltamento delle posizioni ed al santificare gli "sbagliati", diventati normali, e relegare i "santi" nella posizione di "sbagliati"? Miao.
In pratica, nel denunciare un buonismo, una presunta (ma neanche tanto) falsità nel modo di rapportarsi al web non porta esso stesso ad un predicozzo dall'altra parte della barricata? Miao.

Un fronte, una linea di demarcazione tra due insiemi distinti e definiti è tracciato con implacabile logica ed obiettività. Ed il gatto saltella da una barricata all'altra incurante dei colpi di artiglieria perché non vede il fronte, non lo sente proprio. Saltella sul suo prato e fa ogni volta ciò che vuole: si esprime e tenta di sgattaiolare via dalle categorie. E' un gatto dopotutto. Miao.

E siamo tutti uguali, tutti imperfetti e sbagliati: ci troviamo ovunque ed in nessun posto e quando ergiamo muri per difendere la nostra essenza e per delineare una distinzione con qualcuno, contemporaneamente ci limitiamo nel nostro spazio. Miao.

Ma questa non è un'accusa, non è una paternale (sono una donna, non sono una santa, non portarmi nel bosco di sera...perché ho paura delle Bestie di Satana XD ), non è un tentativo di dire "stai sbagliando". E' solo una constatazione, una possibile interpretazione, probabilmente sbagliata, un esprimere un pensiero volante afferrato con una zampata e difficile da mostrare perché è astratto e le parole sono reali. Talmente reali che possono essere sassi o carezze. Miao.

Ho scritto una caterva di frasi, quasi sconclusionate ed apparentemente senza senso. Ho vomitato affermazioni senza filtro e le ho affidate a questo spazietto ameno, in un civico quasi sconosciuto su Internet. Spero di non avervi tediato, di non aver fatto la figura della pazza (come disse il Pelato, è colpa della fase lunare) e di non aver scatenato malocchi o riti voodoo nei miei confronti.
A volte è soffocante dover tirare le briglia e restare nei ranghi.
Adesso il gatto è stanco e si ritrasforma in una calcolatrice perché il tempo è denaro, nessuno ti regala niente ed ho le ore contate.

Miao.




P.S. Ho riletto quello che ho scritto e la mia ragione ha avuto paura. Però chissenefrega. Internet è troppo figherrimo: non saprete mai chi sono! BWABWABWABWA (prego mia cugina, la mia guaritrice e chi mi conosce di astenersi dal rivelare la mia identità: dopotutto sono la Compiuta Donzella del 2000 XD)

21 febbraio 2011

Un Benigno inno italiano

Buongiorno a tutti gli italiani, a tutte le italiane e non solo!

Alcuni di voi avranno visto giovedì notte su Rai Uno, più precisamente durante il festival di Sanremo, l'esibizione di Roberto Benigni, famoso attore e regista italiano (a differenza di alcuni giornali, mi piace presentare le persone con quello che fanno e con i premi che hanno vinto).
La sua performance è stata incastonata nella puntata speciale per i 150 anni dell'unità di Italia. In primis non troppo velatamente ironico, con ovvi riferimenti all'attualità politica, il monologo di Benigni ha trovato la sua massima esaltazione con la quasi timida intonazione dell'Inno della nostra patria, dopo l'esegesi (per chi non lo sapesse è una spiegazione, un'interpretazione critica) dello stesso.

Grandi applausi e commozione, lo stesso Morandi si è presentato con la lacrimuccia, ma perché? Eppure Benigni ha solo raccontato la storia della nascita della nostra nazione. Quella stessa storia che ogni studente può ritrovare sui suoi libri di scuola (se non se li è già fumati). Deve essere un attore, per quanto bravo ed acculturato che sia, a spiegare la NOSTRA storia? A ricordarci che dalla caduta dell'impero romano in poi siamo stati massacrati, sfruttati e schiavizzati da popoli stranieri?

A quanto pare sì. E tutto perché non abbiamo cultura, non abbiamo senso di appartenenza allo Stato, non siamo patriottici.
E questo si vede in tante cose: nella spazzatura buttata in mezzo alla strada, nei chewingum che si attaccano alle scarpe, nell'evasione fiscale, nei magheggi "all'italiana", nell'abusivismo e nel furto di denaro pubblico, ecc. Insomma, la lista potrebbe essere quasi infinita.

E quello che fa più impressione è vedere i nostri giovani, quelli che in teoria dovrebbero conquistare il futuro, completamente ignoranti sul nostro passato. Ma se non si sa da dove veniamo, come possiamo guardare al futuro? Se non abbiamo radici, come possiamo resistere alle tempeste? Non siamo mai stati uniti, ci siamo sempre sentiti divisi. Sì, è vero, siamo italiani, ma prima di tutto ci sentiamo romani, milanesi, napoletani, torinesi, bolognesi, palermitani, reggini, veneziani, ecc.

Questa è l'Italia.

24 gennaio 2011

Sniffando l'acqua di Tabiano

Un caloroso saluto a tutte le/i lettrici/lettori del Bestiario!

Ahimé, anche la vostra cara Compiuta Donzella del 2000, che poi sarei io, è caduta vittima dei mali stagionali (oserei dire per l'ennesima volta), così come quasi tutti i suoi familiari. Gola e tonsille doloranti, gran raffreddore ed anche un minimo di febbre mi hanno accompagnata negli ultimi giorni (a conti fatti una settimana).

Ma questa volta, oltre ai soliti anti-infiammatori e antibiotici, l'eroina di questo blog (non la droga ma un eroe al femminile) ha dovuto affrontare con indomito coraggio anche la novità proposta dal suo medico curante.
Ovvero la famigerata acqua di Tabiano!

La presentazione fatta dal mio dottore può essere più o meno riassunta in questo modo: quando le vie respiratorie cominciano a dare fastidio, è inutile imbottirsi di medicinali e basta un semplice rimedio fornitoci direttamente dalla natura per sturarci da muchi troppo invadenti (hmmm...bello come slogan)! Quindi, perché non fare delle belle inalazioni di acqua termale, nella fattispecie quella della sorgente di Tabiano?
Dal momento che non avevo elementi sufficienti per rispondere, mi è sembrata cosa buona e giusta accettare il consiglio del medico ed avventurarmi nel favoloso mondo (un po' puzzolente a dire la verità) delle inalazioni di acque termali!

L'occorrente è stato facilmente reperito presso la mia farmacia di fiducia e consta di una cassa di bottiglie (di vetro) di acqua di Tabiano ed un vaporizzatore apposito. Con sommo dispiacere, anche con quello del portafoglio, la macchinetta per l'aerosol non è adatta allo scopo e quindi bisogna acquistare un non molto economico apparecchio (sempre venduto in farmacia), il cui costo si aggira sui 120 euro circa. Si può risparmiare parte della cifra nel caso in cui la propria farmacia fornisca un servizio di noleggio della macchina (la mia lo faceva ma erano già in prestito).

Dopo di che inizia il cinema!
La terapia deve essere fatta necessariamente lontano dai pasti, immagino per il fatto che talune persone potrebbero non avere un'esperienza felicissima con l'odore sulfureo emanato dall'acqua. Una volta che si è psicologicamente pronti ad affrontare la seduta, bisogna montare il montabile seguendo le istruzioni e riempire la caldaia del vaporizzatore con acqua, possibilmente distillata. Successivamente si deve stappare la bottiglia ed infilarvi la cannuccia in dotazione alla macchina. Poi si aspetta e si aspetta fino a quando non inizia ad uscire il vapore, da inalare sia tramite naso che tramite bocca ad una distanza dai 20 ai 40 cm.
Dato l'odore di uova (per molti passate a miglior vita da tempo, per me semplicemente sode), è consigliabile coprire le vesti con una mantellina (tipo quelle da parrucchiere) ed i capelli con una bandana: una volta che l'aroma avrà stretto la mano ai vostri vestiti, non li abbadonerà rapidamente.
Il trattamento dura pressapoco 15 minuti e l'unico fastidio che ho personalmente provato è stato l'intenso rumore dell'acqua termale nell'atto della vaporizzazione. Il medico ha poi consigliato l'uso di 1 bottiglia al giorno per un periodo di 6 giorni.

Risultati? Beh, mio padre afferma che la terapia gli ha completamente liberato le vie respiratorie. Personalmente ho notato un leggero miglioramento del mio raffreddore, anche se effettivamente la mia gola era talmente devastata che nemmeno il caro vecchio anti-infiammatorio era riuscito a migliorarla.

In tutto ciò mia mamma, l'unica che non è caduta vittima di influenze, raffreddori, ecc., si è dovuta sorbire l'odore dilagante in casa, con sua atroce disperazione.
Per avere informazioni da una fonte più che attendibile, vi consiglio di recarvi dal vostro medico prima di una qualsiasi iniziativa!

Comunque adesso sono finalmente in via di guarigione! ^__^ V