28 marzo 2011

Bestialate di chi non accetta

Buongiorno a tutti gli amici/tutte le amiche del Bestiario!

Girovagando un po' per la rete, ho seguito incuriosita un link trovato su FB: la Compiuta Donzella del 2000, che poi sarei io, è più curiosa di un gatto (ninja).

Prima ve lo riporto e poi esprimerò le mie considerazioni in merito:
http://omosessualitaeidentita.blogspot.com

Avete letto qualche post? Bene! (mi sembro quello di Art Attack)
Il contenuto del sito è riassumibile comunque con il suo header, ovvero:

"Dall'omosessualità si può uscire. Lo scopo di questo BLOG é quello di fornire informazioni utili (articoli, testimonianze di ex omosessuali, links, interviste, estratti di testi, traduzioni da siti web in lingua inglese, ecc.) per comprendere l'omosessualità e soprattutto per uscirne."

Argomento spinoso eh? Ma alla Compiuta Donzella del 2000, che poi sarei io, piacciono le sfide.
Partiamo con una premessa: dopo una discreta dose di vita (ormai non ho più quindici anni da un bel po'), la mia posizione è che ognuno può fare quello che vuole con i propri apparati sessuali (e sottolineo propri, perché il rispetto è basilare).
Riguardo invece al blog in questione, ogni riga letta, sebbene velata da buonismo e da testimonianze scientifiche, fa passare un messaggio preciso: l'omosessualità non è in sé una malattia...o meglio lo è...ma no, poverini, gli omosessuali hanno svariati problemi di natura psicologica e non solo, per questo bisogna aiutarli.
Aiutarli ad uscire dal tunnel dell'omosessualità come se fossero "drogati".

Ricordo un Povia cantare a Sanremo "Luca era gay e adesso sta con lei", leggo sul blog stralci di un libro della dott.ssa V. Elaine Siegel, per la quale l'omosessualità non è una malattia (giammai!) ma un ritardo nello sviluppo, e mi domando "Ce n'è davvero bisogno?".

C'è bisogno che dei ragazzi e delle ragazze, già oberati psicologicamente da una società che tollera (quando va bene) e non accetta, si sentano ancora più in colpa per essere dei "ritardati", dei "complessati", se non dei semplici scherzi della natura? Ma soprattutto, questo chi cavolo l'ha deciso?

Ovviamente un fiume ha sempre due sponde. Ed anche in questo caso alla dott.ssa Siegel possiamo contrapporre le parole di un eminente ricercatore italiano, famoso per lo scambio di battute avuto con Celentano sulla necessità della donazione degli organi. Si tratta del professor Giuseppe Remuzzi e l'articolo in questione lo potete trovare qui.

Poi c'è il risvolto religioso. Ma qui la questione si fa ancora più spinosa, perché non esiste una sola religione e non esiste nemmeno una pratica (scusate i termini poco "tecnici") unica all'interno di una stessa religione. C'è chi punta il dito contro gli omosessuali perché hanno un comportamento contro natura e c'è anche chi punta il dito contro chi usa il preservativo. Quindi non prenderò nemmeno in considerazione questo aspetto, perché ognuno è libero di vivere la propria spiritualità come vuole e certamente il Padre Buono non farà bruciare all'inferno i suoi figlioli che magari hanno amato teneramente una persona dello stesso sesso per tutta la vita ed hanno aiutato i bisognosi, i poveri e gli ammalati.

Un altro punto affrontato del blog riguarda la depressione che funesta le vite di tutti gli omosessuali. Questo perché vivono in una condizione "sbagliata". E qui devo dare ragione al blog. Come detto prima, la condizione sbagliata è data dal vivere con una miriade di indici puntati contro, dagli innumerevoli "Mi fai schifo" di persone che credono che gli omosessuali, come i cani, si "attacchino" a chiunque per soddisfare i propri desideri. Fino ad arrivare ai secchi di urina gettati addosso o alle coltellate nelle costole. Poi ci sono i "redentori", che si sentono in diritto di riportare la pecorella smarrita sulla via maestra: quanti stupri su lesbiche per dimostrare che solo un uomo può soddisfare una donna?
Per fare un esempio, Ellen DeGeneres vive malissimo poverina, così come Elton John (l'elenco potrebbe essere lunghissimo, ma devo limitarmi).

Insomma, le persone non hanno imparato ad accettare. Magari c'è chi accetta un assassino, un omicida, uno stupratore, un rapinatore, un truffatore, un ladro, ma un omosessuale no. L'omosessuale che rispetta se stesso, quello che prova e gli altri non ha ragione di esistere perché la sua esistenza è sbagliata e Dio non può perdonarlo se non dopo essersi "redento".

"La legge trova la sua pienezza in una sola parola: amerai il tuo prossimo come te stesso" (Lettere di Paolo ai Galati 5,14 e ai Romani 13,9).

"Non fare a nessuno ciò che non piace a te" (Bibbia ebraica, Tobia, 4,15)

"Ecco la somma della vera onestà: tratta gli altri come vorresti essere trattato tu stesso. Non fare al tuo vicino ciò che non vorresti che egli poi rifacesse a te" (Induismo, Mahabarata)

Ed altre citazioni.

22 marzo 2011

Addestramento informatico

Cari amici/amiche del Bestiario, buona giornata!

Oggi mi soffermerò brevemente su come addestrare i vostri genitori all'utilizzo di risorse informatiche.

Per genitori intendo quegli esseri che vi hanno generato, facendovi diventare un mix del loro patrimonio genetico, con svariati anni più di voi e che il più delle volte sono caratterizzati da una scarsa propensione al mondo binario.

In questi anni ho cercato di abbattere l'invisibile barriera fra loro e la tastiera e quasi ero convinta di essere riuscita ad ottenere una scarsa ma non nulla dimestichezza con il mezzo.
Purtroppo oggi mi sono resa conto che la strada è ancora lunga ed impervia.
Ma soprattutto ho scoperto che mia mamma è terrorizzata davanti ad un'applicazione quasi nuova e che, piuttosto di calmarsi e ragionare per capire come funziona, per evitare di doverla usare si fa cogliere da malori improvvisi e spegne il pc.

Il programma oggetto dell'ansia di mia madre è Thunderbird, noto client di posta elettronica. Da una rapida ricostruzione dei fatti, la mia genitrice è riuscita a lanciarlo ma si è persa nel tentativo di scrollare la lista delle mail per trovarne una specifica.
Devo ammettere però che fino ad un certo punto è stata notevolmente brava ed aveva altresì fatto aumentare le mie speranze su una buona riuscita di questa impresa.

I fatti sono questi: essendomi dimenticata la password dell'account di mio padre di un sito, avevo inviato un sms a mia madre per "evocarla" su chat.
Ed i primi passi sono stati completati splendidamente!
Mamma ha letto l'sms e subito ha acceso il pc e fatto partire il programma di chat (ovviamente il suo os è Ubuntu Linux 10.10 ed il client Empathy).
Da vera bastarda quale sono, ho pure aspettato che fosse lei a contattarmi, senza aiutarla iniziando la conversazione.
E c'è riuscita.

Purtroppo però il panico l'ha fatta desistere di fronte alla rotellina del mouse (che però usa tranquillamente mentre naviga su Internet e gioca pure su Ludonet).
E giustamente la prima cosa che ha fatto è stata prendere il telefono (un mezzo al quale è più avvezza) per comunicarmi via voce la sua resa.
Ho provato in un tentativo disperato a farmi passare mio padre, che ha geni più consoni all'informatica (e gioca pure ad Age of Empires e Rome Total War), ma la mamma era ormai in uno stadio di totale confusione, tant'è che mi ha risposto con voce afflitta e dolorante "No, ho spento il pc perché non sapevo come fare! Lo fai stasera quando torni! Ti prego, non farmelo riaccendere!"...

...ed in sottofondo ho sentito mio padre dire "Dille che la prossima volta non deve spiegare le cose a te ma a me!"

PC VS Genitori : 2 - 1


P.S.: ho spiegato come usare Thunderbird ad entrambi ma evidentemente da qualcuno devo aver pur ereditato la mia memoria del cavolo!

07 marzo 2011

Il futuro

Il futuro.
Una parola che vuol dire tutto e nulla.
Perché se ci pensiamo bene esiste realmente solo il presente, ma il presente ha una durata infinitesimale. Ed il passato non esiste, o meglio sono le conseguenze del passato che esistono nel presente, ma il passato in sè è passato (ma va?) e non c'è più. E le conseguenze del passato persistono nel presente ma mutano incessantemente, perché soggette alle azioni del presente che diventa passato.

Date queste premesse, possiamo dire che il futuro è qualcosa che non esiste ancora e che non esisterà mai, perché quando avrà raggiunto il piano dell'esistenza sarà presente e durerà un attimo per poi fuggire nel passato. Ma è lì, che ci guarda con strafottenza come per dirci "Io arriverò e tu lo sai che arriverò".

In una fetta della popolazione (nella quale mi inserisco pure io) nasce quindi il meccanismo di autodifesa dal futuro: ovvero si mettono in pratica, o si cerca di mettere in pratica, tutti gli stratagemmi per non venire fregati quando il futuro diventerà presente. E questo implica una serie di considerazioni su come si vuole vivere la propria vita, ma andrei nettamente fuori tema e quindi tronco qui questo rivolo di pensieri.

Orsù, ricolleghiamoci al preambolo, ovvero al verso della canzone di Baglioni che vi ho incluso con mossa abile.

In questo stesso istante tra California e Giappone c'è chi inventerà il futuro
Per tutti gli uomini che passano sui fogli del mondo come scarabocchi


Una parte del futuro viene quindi inventata, partorita dalle menti degli uomini per tutti gli uomini. E tutti questi uomini lasciano un'impronta sul mondo, seppur scarabocchiata.
E da un certo punto di vista è effettivamente così. Il progresso, che è un processo tutto umano, tira nel presente un filo che trascina un qualcosa, una scoperta, un'invenzione, dal futuro verso il presente stesso. Ogni giorno ed ogni notte milioni di fili in tutto il mondo vengono tirati piano piano ma implacabilmente fino a realizzare il futuro. O meglio, fino a quando il futuro non viene trascinato nel presente e scivola velocemente nel passato, come un piano inclinato con verso in salita alla fine del quale c'è un baratro con una discarica piuttosto ampia (che similitudine piuttosto sciatta XD ).

Mi domando se anche io nel mio piccolo stia contribuendo al futuro come vorrei o come mi piacerebbe fare, o se forse in questo momento sono come lo scarabocchio fatto a margine di un foglio con una penna che non funziona bene.
Chissà come si sentono gli altri, chissà se stanno inventando il futuro, chissà quanto spazio del foglio stanno prendendo e quale è il colore del loro inchiostro.

Chissà perché sparo certe bestialate! XD

04 marzo 2011

Il futuro - preambolo

Buon giorno a tutti coloro che sanno, non sanno, si ricordano e non si ricordano!

Volevo condividere con voi un pensiero fugace che è passato a velocità pazzesca dentro la mia testa (passando per un orecchio ed uscendo dall'altro). Mentre guardavo notizie sulle scoperte scientifiche e sui saloni e conferenze attualmente in corso, la mia memoria mi ha fatto rimembrare all'improvviso (o come dicono in alcune zone del Sud "all'infrasatta") un verso di una canzone.

In questo stesso istante tra California e Giappone c'è chi inventerà il futuro
Per tutti gli uomini che passano sui fogli del mondo come scarabocchi

I più "anziani" tra voi l'avranno sicuramente riconosciuta. Si tratta di Notte di note note di notte di Claudio Baglioni.

Ve la lascio gustare perché è pura poesia. Nel frattempo inizio a lavorare e rimando a dopo le mie considerazioni riguardo al futuro.