08 maggio 2011

La morte di Osama Bin Laden

E sì cari amici ed amiche del Bestiario, l'uomo nero, il lupo cattivo dei nostri tempi ha lasciato questa vita.

E con questa notizia tutti gli Stati Uniti sono scesi in piazza a ballare e a cantare, felici come se fosse finita una guerra. Perché la mente dell'organizzazione che ha tirato giù le Torri Gemelle, uccidendo migliaia di persone, ha smesso di respirare, come tutte le vittime dei piani da lui orchestrati.

Non voglio star qui a parlare di comportamenti giusti o sbagliati, di regolari processi o meno, perché la storia è costellata di festeggiamenti in seguito all'uccisione di uomini e bisogna provare in prima persona alcune esperienze prima di giudicare le reazioni della gente. Un esempio concreto e a noi vicino? La fucilazione di Mussolini con l'accanimento sul suo cadavere (da leggere Wikipedia per altre notizie).

Voglio invece riflettere su quello che è successo dopo, ovvero sulla smania, sulla richiesta insistente e persistente riguardo la pubblicazione delle foto del cadavere di Bin Laden. Ormai tutte le fazioni coinvolte hanno confermato la morte del terrorista più famoso del globo, ma ancora si chiede di poter vedere un corpo straziato da colpi di arma da fuoco od addirittura da esplosivo.

Ma dove siamo arrivati? La gente è così assettata di immagini crude e truculente che inneggia ad un non ben precisato amore per la libertà di informazione e per la verità? Obama ha detto che sono immagini troppo brutali per essere diffuse, ma alcuni hanno contestato questa decisione, supponendo che il presidente degli Stati Uniti voglia in realtà nascondere qualcosa. Suvvia, che impatto potrebbe mai avere sull'opinione pubblica la foto di un uomo con la faccia devastata da una pallottola? Ormai siamo abituati a tutto e certamente quelle immagini non possono essere più raccapriccianti dei fotogrammi di Saw.
Ma perché? Perché incaponirsi così tanto? Certo, posso supporre un interesse di carattere economico, visto che simili foto farebbero scattare una corsa alla visione non indifferente. E sì, si può anche rimaner male al primo impatto, ma poi si dimentica, come il video dell'impiccagione di Saddam Hussein.

Ed è proprio vero che forse negli esseri umani c'è qualcosa di sbagliato, una zona d'ombra terribile e tremenda e spaventosamente terrorizzante.

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