13 maggio 2012

Uno sguardo al mondo

In questa ventosa domenica, porgo un cordiale saluto a tutti/e i/le visitatori/trici del Bestiario!

Nella settimana appena trascorsa, la Compiuta Donzella del 2000, che poi sarei io, ha potuto notare come i media italiani si siano soffermati su una dichiarazione di quello che può essere definito a buon diritto l'attuale uomo più potente del mondo. Ovvero il presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama.

Come tutti voi saprete sicuramente, recentemente Obama si è dichiarato favorevole ai matrimoni omosessuali, da buon esponente della fazione democratica. Ed ovviamente ciò ha generato una serie di plausi e critiche a livello internazionale.

Ed ora il ben più modesto pensiero della Compiuta Donzella del 2000, che poi sarei io!
Se un uomo ed un uomo o una donna ed una donna vogliono affermare dinanzi alla comunità la loro volontà di stare insieme come compagni/e, non vedo quale sia il problema. E con questa affermazione, necessariamente deve esserci un riconoscimento da parte della società dei diritti che ciò comporta ma soprattutto un'accettazione di tale unione.

Avviso in anticipo che il primo che commenterà che un matrimonio deve esistere forzatamente tra uomo e donna perché così è naturale o così dice la Chiesa, incontrerà un poderoso muro dialettico. In primis perché la legge di natura ha talmente tante sfaccettature che denigrarla ad un misero aut aut significa dotarsi di pesanti paraocchi, ed in seconda battuta nessuno sta chiedendo un matrimonio religioso nella splendida cornice di San Pietro (libera chiesa in libero stato).

Quindi sì ai matrimoni omosessuali, o per lo meno al riconoscimento sociale e legale della loro unione.

10 maggio 2012

Luridi e schifosi animali...

...sono coloro che usano violenza nei confronti delle donne di tutte le età. Anzi, a dire il vero gli animali sono probabilmente offesi dall'essere citati in rapporto a queste accozzaglie casuali di cellule.

Basta aprire almeno una volta al giorno un sito internet di un qualsiasi giornale per scoprire maltrattamenti, stupri, omicidi perpetrati contro le donne. Ovviamente non è una novità: ben prima dell'era dell'informazione, anzi sicuramente in misura maggiore, gli uomini, non tutti per carità ma una percentuale non irrilevante, si sono scagliati contro un essere dell'altro sesso.

Purtroppo anche io sono stata vittima, seppur in maniera quasi irrisoria, del comportamento di un maniaco depravato e folle. Ovviamente su di un mezzo pubblico, per fortuna non da sola. E non dimenticherò mai lo sguardo di pura pazzia che quegli occhi sprigionavano. Fondi di bottiglia specchio di un'anima inesistente, capace di compiere qualsiasi cosa. E mi metto per un istante nei panni di quella ragazzina di 13 anni che è stata violentata da uno squilibrato simile, addirittura nell'androne del suo condominio a Milano.

Urlare e nessuno che accorre in tuo aiuto, tentare di liberarsi e non riuscire a causa della forza soverchiante di un uomo di trenta anni. Lo shock, il disgusto, la rabbia. Una rabbia che mi porta a dire che simili individui dovrebbero essere condannati a rimanere chiusi in una stanza per una settimana...insieme a coloro che hanno sempre accudito quella ragazza come il tesoro più prezioso. Non guardare, girare la faccia dall'altra parte, non sentire e non intervenire. Deve provare quello che ha fatto provare.

Una sfumatura non troppo velata della legge del taglione? Sicuramente. Ma come si può perdonare? Come si può "curare" la vita di quella ragazzina? Non si può.
Non è cristiano, non è eticamente corretto. Ma come si può ospitare il persecutore nelle italiche prigioni per X anni, dove X è un numero variabile discendente, per poi, alla fine della pena, aprirgli le porte dicendo "Ora che hai pagato va' e non lo fare più"?

Quegli occhi sono malati. Un violentatore seriale, un omicida difficilmente cambiano. Dobbiamo dare una seconda opportunità a tutti? Ditelo ai genitori della ragazza ventenne che è stata uccisa recentemente in Sicilia. O ai figli dell'anziana massacrata in Campania. Dite loro che si deve sempre perdonare. Dite loro che è giusto far vivere una vita normale ad un delinquente dopo che ha scontato la sua pena. Ditelo alla madre della ragazza di Genova barbaramente uccisa in strada dall'ex, già fortemente sospettato di un precedente omicidio. O ai figli della sarta inglese che hanno visto la madre morta, con il corpo deturpato.

Se i vostri occhi avessero visto una scena simile, se vostra madre, vostra sorella, vostra moglie, vostra figlia, la vostra compagna fossero in un elenco della polizia sotto il capitolo "vittime", cosa fareste? Cosa chiedereste?
Perdonereste l'uomo senza anima?

08 maggio 2012

Basta che si muovi

Meravigliose menti eccelse che vi fermate a pascolare in questo misero blog, io vi saluto!

Volevo farvi partecipi di alcune considerazioni sulla realizzazione di siti web nate dopo una riunione di lavoro. Riunione durata 3 ore per via di incomprensioni mentali fra i due committenti e per vani tentativi di spiegazione che il ciclo produttivo di un sito web non deve andare in loop infinito.

Passi ore a rendere reale l'impossibile con complicatissime funzioni solo per soddisfare le esigenze del cliente.
Il grafico crea 20 bozzetti per dare forma all'idea estetica del cliente.
Il bozzetto scelto diventa pagina di prova per mostrare le interazioni con l'utente perché il cliente deve vedere.

Ma dopo tutto ciò,  appena prima delle consegna del sito, ti verrà detto: "Ma qui non si muove niente da solo! Non c'è niente che lampeggi! Il testo deve essere di Colore Improponibile all'Occhio Umano ®! Devo fare io il vostro lavoro e dirvi che un sito si deve muovere? Copiate pari pari il sito del nostro competitor!"

Quindi non perdete tempo prezioso a sviluppare innovazioni e a pennellare layout leonardeschi: mettete solo un cavolo di testo lampeggiante, possibilmente di un colore fastidioso, ed uno slider pessimo.
Il vostro cliente non vi ringrazierà ma almeno fisserà inebetito "i movimenti".

P.S. la riunione si è conclusa positivamente dopo la promessa di inserimento di una gif animata: il cliente si è ritenuto soddisfato, esternando il suo stato d'animo con un "Ora sì che va bene! E' tutta un'altra cosa!"

05 maggio 2012

Il furgoncino del mistero

Carissimi/e visitatori/trici di questo umile luogo!

Oggi la vostra Compiuta Donzella del 2000, che poi sarei io, vi svelerà uno dei sette segreti moderni dell'ameno paesino in cui vive, nelle fredde Pianure del Nord.
Si tratta del mistero del furgoncino...o furgoncino del mistero...insomma, chiamatelo come volete poiché tanto la sostanza non cambia!

Nel lontano autunno dello scorso anno mi è capitato, per caso, di intravvedere nel parcheggio (a disco orario) della stazione ferroviaria del sopracitato paese un furgoncino quasi uguale agli altri.
Quasi perché aveva attirato la mia attenzione per alcuni particolari: non disdegnando l'osservazione di automobili & co., non avevo mai visto quel singolare modello ed il fatto che recasse una targa lituana l'ha impresso indelebilmente nella mia limitata memoria.

Sta di fatto che successivamente a più riprese ho scorto lo stesso furgoncino, sempre nelle stesso posto e con la stessa posizione delle ruote. L'autunno aveva poi passato il testimone al generale inverno, che ha agito con le sue armi naturali. Sul povero furgoncino, e sulle multe che ogni tanto visionavo sul suo parabrezza, si è abbattuto il freddo intenso, che fa stridere gli ingranaggi, ed una candida coltre di neve.

Poi è arrivata la piovosa primavera, che ha lavato via dal nostro eroe di ferraglia il vecchiume dell'anno passato e ripulito i tergicristalli pieni di rimasugli irriconoscibili di multe. In tutto ciò, frotte di zelanti poliziotti, carabinieri, vigili urbani e persino militari dell'esercito si sono susseguiti per garantire sicurezza e legalità.
Ma mai nessuno di loro ha notato il tapino bianco, se non per lasciare un ricordo di sé sottoforma dell'ennesima multa.

Si sa, ci sono questioni ben più gravi da tenere in considerazione, ma se una seppur nobile ed augusta cittadina, quale è la Compiuta Donzella del 2000, che poi sarei io, si è avvisa dello stato dell'ormai familiare furgoncino, come è possibile che nessun rappresentante della pubblica sicurezza si sia mai posto delle domande sulla continua ed imperterrita presenza dello stesso?

Molte volte la vostra fulgida scrittrice è stata sfiorata dal desiderio di coinvolgere gli uomini in divisa in questo inquietante mistero, ma è stata sempre frenata dalla volontà di sapere fino a quando un furgoncino può sostare dimenticato in un punto a così alto traffico. Anche perché se la Compiuta Donzella del 2000, che poi sarei io, dovesse mai posteggiare il cocchio in uno spazio non adatto, nel giro di pochi minuti un malvagio carro attrezzi si presenterebbe per recarle non pochi dispiaceri.

Sono combattuta ed inquietata. Che fare? Squarciare il velo ed indicare l'evidente presenza oscura a chi di competenza (che di fatto non è competente altrimenti non ce ne sarebbe bisogno), oppure tacere e rimanere spettatrice non pagante del circo della vita?

Nel frattempo un furgoncino bianco, in solitudine, si sta godendo una procella in un parcheggio di una stazione...

03 maggio 2012

L'amicizia tra cane e gatto

...è possibile e ve ne sono parecchi casi. Solo due canidi, ovvero i miei due demoni pelosi, non mi avevano mai dato l'impressione di aprire uno spiraglio almeno alla tolleranza di un felino.

Oggi mi sono dovuta inaspettatamente ricredere.
Per la prima volta in anni hanno "tollerato" la vista di un gatto, ovvero l'atipico felino di mia cugina. Atipico perchè completamente estraneo ai caratteristici comportamenti della sua specie: è insomma una sorta di cane con le unghie rettrattili.

Sarà forse per questo che due cani da caccia l'hanno bellamente snobbato pur avendolo davanti?

Ai posteri l'ardua sentenza!