Buona sera a tutti i lettori ed alle lettrici del Bestiario!
Mi capita sempre più spesso di accendere la tv e di rimanere basita di fronte a molti avvenimenti.
Evito di esprimermi sul recente fatto di cronaca che ha sconvolto l'Italia (e sto parlando della barbara uccisione di un'adolescente in Puglia), in quanto l'unica cosa purtroppo importante è che lei non c'è più e chi le ha tolto la vita è stato assicurato alla giustizia.
Mi occuperò bensì di una faccenda sicuramente estremamente più leggera ma che comunque ha fatto emergere un dibattito di proporzioni non indifferenti.
Sto parlando ovviamente del coming out del noto cantante italiano Tiziano Ferro.
Proprio oggi mi sono imbattuta nella solita caciara senza capo né coda che molto spesso riempie i pomeriggi domenicali, il più delle volte tendente ad una rissa verbale con toni anche molto accesi. Ovviamente ben presto il tema della discussione (coming out: sì o no) si è trasformato in men che non si dica nello scontro tra eterosessuali ed omosessuali. Si è parlato di ottusità, di razzismo, ma anche di vittimismo e pure di deviazione delle giovani menti.
Del gesto in sé fatto da Tiziano Ferro si è parlato rapidissimamente, ed anche lì c'è stata bagarre.
Visto che la Compiuta Donzella del 2000, che poi sarei io, ogni tanto esprime opinioni anche sull'attualità, colgo l'occasione per dire la mia, sperando che i media non ci perseguitino con questa storia fino al prossimo coming out di un personaggio famoso.
Il fatto: Tiziano Ferro, uno degli artisti più affermati del panorama musicale italiano, ha dichiarato di essere omosessuale.
Ora, siamo d'accordo che in un mondo ideale la reazione ad una simile affermazione dovrebbe essere "Embé? Chissenefrega!", ma, ahimé, nulla è perfetto. Sappiamo benissimo in quale società viviamo e ci basta andare su Google e digitare le keyword "gay aggredito" per visualizzare circa 1450000 risultati (ok, è un dato da prendere con le pinze, ma visto che questa cosa la fanno pure nei TG pure io ho voluto provare l'ebrezza di citarlo XD ).
Quindi la dichiarazione di Ferro ha una forte valenza poiché sbandiera ai quattro venti le sue preferenze sessuali, dall'alto delle sue non poche vendite e dei suoi non pochi premi. In una recente intervista, ha spiegato il travaglio vissuto in questi anni ed ha provato a diventare una sorta di modello per i ragazzi che devono affrontare questa difficile situazione.
E' anche vero però che Tiziano Ferro si è potuto permettere questa uscita.
Tralasciamo i discorsi sulle vendite di cd che potrebbero calare in seguito alla defezione delle solite fan sgallettate che vedono in un cantante solo un possibile "stallone da monta".
Tralasciamo il discorso opposto, ovvero quello di auto-farsi pubblicità raccattando maggiori consensi proprio per via di questa rivelazione.
Il discorso è che su un piano sociale chi viene attualmente discriminato o addirittura vessato perché è omosessuale continuerà ad esserlo. Il ragazzino effemminato, magari non ancora cosciente delle proprie preferenze sessuali, verrà ugualmente preso in giro (nella migliore delle ipotesi) come nel giorno precedente alla pubblicazione dell'intervista su Vanity Fair.
Tiziano Ferro sicuramente si vedrà oggetto di insulti e magari anche di atti vandalici, ma è in qualche modo "protetto" dalla sua notorietà.
Quello che ha fatto è comunque apprezzabile perché l'omofobo, che fino al giorno prima diceva che Tiziano Ferro era un grande e lo stimava per la sua musica, forse continuerà a farlo e magari si accorgerà che essere omosessuale non significa essere spazzatura.
Altri tra gli omofobi invece lo accuseranno, insulteranno e se potessero gli sputerebbero pure in faccia. Magari gli stessi omofobi che vorrebbero l'eliminazione fisica degli omosessuali, ma vanno in giro vestiti con il vestito di Armani, la camicia di Valentino e le mutande di Dolce & Gabbana; citano Oscar Wilde, hanno il poster di Ayrton Senna sulla parete della loro camera e mettono a palla i Queen sulla loro autoradio; ovviamente osannano Caio Giulio Cesare, colui che ha dato un contributo incredibile alla costruzione della grande Roma (e ricordato come marito di tutte le mogli e moglie di tutti i mariti).
Ma vabbé, c'est la vie...
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