28 febbraio 2011

Quando le parole non sono sufficienti

Buongiorno a tutti, a quelli belli e a quelli brutti!

come molti di voi sapranno già, quando non mi sento particolarmente bene scatta in me uno strano meccanismo filosofeggiante e spesso incomprensibile. E dal momento che oggi sto soffrendo notevolmente a causa di un'anemia galoppante, la mia sregolatezza mentale si era appostata come un gatto in attesa di scattare innanzi sopra al primo oggetto mobile a portata di zampa.

Il fiammifero gettato nella polveriera è rappresentato da questo post, scritto in modo mirabile da una fanciulla che spesso mi piace visitare virtualmente. Dopo aver letto attentamente ciò che è stato scritto (vi invito a sfogliare il suo blog perché merita), il gatto è zompato fuori dal suo nascondiglio e si è buttato a peso morto da 5 metri d'altezza senza paracadute. Ovviamente avete tutte le informazioni per individuare il rantolo della Compiuta Donzella del 2000 (che poi sarei io).

Pikadilly ha in sostanza ragione. E su questo non ci piove, anche se effettivamente il mio commento poteva far capire il contrario. Però c'è qualcosa che il mio senso critico ha individuato ma probabilmente non riesce ad esprimere. Da qui il titolo dell'elucubrazione odierna, ovvero "Quando le parole non sono sufficienti". Mi accorgo che effettivamente il gatto sta tentando di comunicare un pensiero forse profondo, forse stupido, ma con una serie di MIAO MIAO MIAO.

Il Pelato (noto esternatore di considerazioni con accento veneto) afferma che la mia fase lunare sta pesantemente inficiando il mio raziocinio. Ed anche questo forse è vero. Dopo tutto in questo momento dovrei lavorare come una bestia, visto che la scadenza di un progetto importante si avvicina, ed invece sono qui a blaterare sul nulla. Ma facciamo finta di niente! XD

Dicevo, il gatto forse non ha trovato i miagolii giusti per esprimere il suo pensiero felino. Vediamo se nel verde praticello del Bestiario riesce a trovare una logicità in ciò che ha scritto.

Miao.
"Santi online" e "sbagliati" sono due facce della stessa medaglia. O meglio, sono infinitesimali puntini della superficie di una sfera imperfetta che rappresenta l'umanità. Frase che vuol dire tutto e vuol dire niente, me ne rendo conto. E miao.
Mi sento osservatrice, quindi tento il più possibile di fare come il falco che guarda dall'alto quello che succede al suolo. E questa frase non è mia ma della mia professoressa di filosofia e storia delle superiori: gran donna che voleva descrivere in siffatta guisa quello che doveva essere il ruolo di uno storico nel raccontare la storia. Ok, sto divagando. Miao.

Nel tentativo di estrapolare me stessa dalla corrente umana (attività quantomeno impossibile dal momento che la mia essenza è umana e non posso uscire al di fuori di essa), ho percepito tra le mille interpretazioni del post quella di un'apologia dell'imperfezione. Il che è ottimo visto che effettivamente l'imperfezione di norma, visto che l'essere umano è imperfetto, è più "vera" della perfezione.
Però ad un certo punto il gatto ha iniziato a giocare con un pensiero svolazzante ed è partito per la tangente. Miao.

Smascherare i "santi" online e sottolineare lo sbagliato comportamento perfetto non porta ad un ribaltamento delle posizioni ed al santificare gli "sbagliati", diventati normali, e relegare i "santi" nella posizione di "sbagliati"? Miao.
In pratica, nel denunciare un buonismo, una presunta (ma neanche tanto) falsità nel modo di rapportarsi al web non porta esso stesso ad un predicozzo dall'altra parte della barricata? Miao.

Un fronte, una linea di demarcazione tra due insiemi distinti e definiti è tracciato con implacabile logica ed obiettività. Ed il gatto saltella da una barricata all'altra incurante dei colpi di artiglieria perché non vede il fronte, non lo sente proprio. Saltella sul suo prato e fa ogni volta ciò che vuole: si esprime e tenta di sgattaiolare via dalle categorie. E' un gatto dopotutto. Miao.

E siamo tutti uguali, tutti imperfetti e sbagliati: ci troviamo ovunque ed in nessun posto e quando ergiamo muri per difendere la nostra essenza e per delineare una distinzione con qualcuno, contemporaneamente ci limitiamo nel nostro spazio. Miao.

Ma questa non è un'accusa, non è una paternale (sono una donna, non sono una santa, non portarmi nel bosco di sera...perché ho paura delle Bestie di Satana XD ), non è un tentativo di dire "stai sbagliando". E' solo una constatazione, una possibile interpretazione, probabilmente sbagliata, un esprimere un pensiero volante afferrato con una zampata e difficile da mostrare perché è astratto e le parole sono reali. Talmente reali che possono essere sassi o carezze. Miao.

Ho scritto una caterva di frasi, quasi sconclusionate ed apparentemente senza senso. Ho vomitato affermazioni senza filtro e le ho affidate a questo spazietto ameno, in un civico quasi sconosciuto su Internet. Spero di non avervi tediato, di non aver fatto la figura della pazza (come disse il Pelato, è colpa della fase lunare) e di non aver scatenato malocchi o riti voodoo nei miei confronti.
A volte è soffocante dover tirare le briglia e restare nei ranghi.
Adesso il gatto è stanco e si ritrasforma in una calcolatrice perché il tempo è denaro, nessuno ti regala niente ed ho le ore contate.

Miao.




P.S. Ho riletto quello che ho scritto e la mia ragione ha avuto paura. Però chissenefrega. Internet è troppo figherrimo: non saprete mai chi sono! BWABWABWABWA (prego mia cugina, la mia guaritrice e chi mi conosce di astenersi dal rivelare la mia identità: dopotutto sono la Compiuta Donzella del 2000 XD)

4 commenti :

Marco ha detto...

Praticamente dici che anche se adesso, siccome accusati, i perfetti passano dalla parte del torto, bisogna stare attenti a non far passare gli sbagliati dalla parte del giusto.

Da bravo matematico direi che i santi online sono un sottoinsieme (non stretto) degli imperfetti, che mascherano la loro imperfezione. Io sono tra quelli :D

Compiuta Donzella del 2000 ha detto...

In realtà sto dicendo che non esiste una parte del giusto o dello sbagliato in assoluto. O meglio a seconda della prospettiva con cui si guarda la questione, il risultato cambia. Una sorta di relatività etica, o meglio net-etica in questo caso, propria dei contesti umani.

E comunque concordo con te nel dire che i santi online sono un sottoinsieme non stretto degli imperfetti. E questi ultimi coincidono con l'insieme che rappresenta l'umanità.
Umanità che preferisco immaginare come una nube di elettroni.

Giuro di non essermi fatta un grappino XD

Marco ha detto...

Non può essere una nube di elettroni: gli elettroni si respingono!! Direi un ammasso di protoni ed elettroni, piuttosto ;)

Secondo te l'etica è definitivamente relativa oppure esiste un qualche insieme massimale e consistente di regole etiche? Ci pensavo ultimamente... Merito dei grappini che non bevo!

Compiuta Donzella del 2000 ha detto...

Hmmmm...se ai protoni ed elettroni uniamo pure i neutroni facciamo un atomo e non se ne parla più! XD

Potrei dirti che esiste un qualche insieme massimale e consistente di regole, ma ho paura di guardare comunque la realtà con degli "occhiali colorati", quindi con una visione di parte.
Insomma, è un argomento alquanto delicato sul quale si discute da millenni. XD