07 marzo 2011

Il futuro

Il futuro.
Una parola che vuol dire tutto e nulla.
Perché se ci pensiamo bene esiste realmente solo il presente, ma il presente ha una durata infinitesimale. Ed il passato non esiste, o meglio sono le conseguenze del passato che esistono nel presente, ma il passato in sè è passato (ma va?) e non c'è più. E le conseguenze del passato persistono nel presente ma mutano incessantemente, perché soggette alle azioni del presente che diventa passato.

Date queste premesse, possiamo dire che il futuro è qualcosa che non esiste ancora e che non esisterà mai, perché quando avrà raggiunto il piano dell'esistenza sarà presente e durerà un attimo per poi fuggire nel passato. Ma è lì, che ci guarda con strafottenza come per dirci "Io arriverò e tu lo sai che arriverò".

In una fetta della popolazione (nella quale mi inserisco pure io) nasce quindi il meccanismo di autodifesa dal futuro: ovvero si mettono in pratica, o si cerca di mettere in pratica, tutti gli stratagemmi per non venire fregati quando il futuro diventerà presente. E questo implica una serie di considerazioni su come si vuole vivere la propria vita, ma andrei nettamente fuori tema e quindi tronco qui questo rivolo di pensieri.

Orsù, ricolleghiamoci al preambolo, ovvero al verso della canzone di Baglioni che vi ho incluso con mossa abile.

In questo stesso istante tra California e Giappone c'è chi inventerà il futuro
Per tutti gli uomini che passano sui fogli del mondo come scarabocchi


Una parte del futuro viene quindi inventata, partorita dalle menti degli uomini per tutti gli uomini. E tutti questi uomini lasciano un'impronta sul mondo, seppur scarabocchiata.
E da un certo punto di vista è effettivamente così. Il progresso, che è un processo tutto umano, tira nel presente un filo che trascina un qualcosa, una scoperta, un'invenzione, dal futuro verso il presente stesso. Ogni giorno ed ogni notte milioni di fili in tutto il mondo vengono tirati piano piano ma implacabilmente fino a realizzare il futuro. O meglio, fino a quando il futuro non viene trascinato nel presente e scivola velocemente nel passato, come un piano inclinato con verso in salita alla fine del quale c'è un baratro con una discarica piuttosto ampia (che similitudine piuttosto sciatta XD ).

Mi domando se anche io nel mio piccolo stia contribuendo al futuro come vorrei o come mi piacerebbe fare, o se forse in questo momento sono come lo scarabocchio fatto a margine di un foglio con una penna che non funziona bene.
Chissà come si sentono gli altri, chissà se stanno inventando il futuro, chissà quanto spazio del foglio stanno prendendo e quale è il colore del loro inchiostro.

Chissà perché sparo certe bestialate! XD

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