29 agosto 2007

Frisby e Red

Signori e signore,

è con vero e vivo piacere che vi presento i nuovi arrivati nell'umile dimora della Compiuta Donzella del 2000!






Dopo una lunga ed accesa disputa con insulti e gestacci via telefono, sono stati scelti i nomi di Red (partorito dalla mia mente malata) e Frisby (battezzato da cognata e fratello).
Red è il primo pulcioso (ha dovuto giocare con una bambina di 6 anni ed una di un anno e mezzo e quindi era stanchissimo) mentre il secondo è Fri Fri (soprannome dato da mia cugina), che invece si è messo pure in posa.

Posso assicurarvi che sono davvero dolcissimi: Red è il guascone tra i due ed è uno spettacolo vederlo issato sulle due zampe per minuti e minuti quando vuole prendere la pallina, Frisby invece è un po' un coniglio, visto che ha paura anche della bimba di un anno e mezzo.
In pochissimo tempo (5 ore scarse) sono diventati i beniamini della famiglia.
Dovevate vederli quando li abbiamo portati a casa, sui sedili posteriori della mia 206 CC: Red (del quale sono stata nominata responsabile ufficiale) si è dimostrato mio cane e si è comodamente seduto sul suo sedile, appoggiando il dorso allo schienale e guardando fuori dal finestrino; Frisby era un po' spaventato (l'ho sempre accarezzato durante il tragitto) e si è bellamente sdraiato. Entrambi mi hanno riempito la macchina di bauscia (avevano caldo ed avevano cacciato fuori il linguone).

Nel momento in cui vi sto scrivendo, sono tranquilli nel loro posticino. Hanno abbaiato solo per 5 secondi (è incredibile quanto siano silenziosi!) probabilmente dopo aver avvistato un gatto.
Abbiamo preparato loro una megacucciona ma non entrano: continuano a fare pipì sul lato della casetta e quindi l'avranno scambiata per un bagno. -___-

Comunque ora vi saluto! Alla prossima!

25 agosto 2007

A.A.A. Cercasi nomi

Buongiorno a tutti i lettori del Bestiario!

Stamattina ho ricevuto una chiamata che non mi sarei mai aspettata di ricevere.
Dovete sapere che, durante le mie ormai abituali passeggiate con i cani del canile della mia città, mi sono particolarmente affezionata a due cagnolini, due fratelli.

Dopo una sapiente opera di convincimento, ero riuscita a convincere i miei genitori a prenderli entrambi...ma purtroppo avevo dovuto rinunciare perché i loro padroni erano stati ritrovati.

E dico ritrovati perché non li avevano minimamente cercati, sono stati beccati unicamente dopo un'indagine piuttosto complicata sul microchip e la storia della loro "perdita" sembrava molto simile ad un abbandono. Comunque, questi tizi avevano proclamato la loro "gioia" per il ritrovamento ed avevano chiesto un po' di tempo per preparare un nuovo recinto, affermando che non li avevano abbandonati perché sono cani di valore.
Nonostante questa notizia, avevo lasciato ugualmente il mio contatto ai responsabili del canile, perché nemmeno loro erano molto convinti della buona fede di codesti signori.

Ed infatti oggi mi hanno chiamato chiedendomi se ero ancora disponibile a prenderli con me: gioia e tripudio nella mia umile dimora! Molto probabilmente li porteremo a casa mercoledì pomeriggio, ma in questo breve lasso di tempo c'è un mega problemone da risolvere: il nome!
Attualmente vengono chiamati Bred e Brad, ma non rispondono al richiamo: probabilmente, e a ragione, gli fanno schifo. :P

Ecco quindi che chiedo aiuto a voi navigatori del Bestiario! Mi servono due nomi che possono essere associati a due fratelli, quasi gemelli. Per aiutarvi vi descriverò un pochino i cani: sono due Springer Welsh Spaniel, maschi, abbastanza giovani. Uno dei due ha il pelo un po' più ondulato sulle orecchie e la schiena quasi tutta bianca, mentre l'altro ha il pelo liscio e due macchie marroni sulla schiena.
Ovviamente entrambi sono dolcissimi e sono attenti al minimo rumore, essendo due cani da caccia.

Sono simili al cane del quale vi metto proprio qui sotto la foto (stessa razza):

Ovviamente in futuro non mancherò di mettervi anche le loro foto. :P

Quindi! Si accettano numerosi suggerimenti! Orsù, spremetevi le meningi e commentate con la coppia di nomi!

24 agosto 2007

A ruota libera

Buonasera,

in questo momento non so proprio cosa scrivere ma ho deciso di farlo ugualmente per ingannare un po' il tempo. Ovviamente so per certo che, essendo fondamentalmente fulminata mentale, al 99% mi capiterà di trovare un argomento sul quale sproloquiare come mio solito.

E vi posso assicurare che sono "logorroica" unicamente nel mondo virtuale. Questo perché solitamente, nel mondo reale, trovo difficile e a volte controproducente per la mia posizione professionale il lasciar vagare la mente. Molto spesso ho notato che si tende ad evitare di parlare di argomenti di un certo spessore, limitandosi a parlottare del più e del meno, soprattutto in un contesto lavorativo. E a volte mi intristisco sentendo le solite battute, da satira aziendale, od i soliti discorsi sulle vicissitudini personali.

Ma dico io, ma una volta che si parli di temi scottanti, come le esperienze extra-corporee (letto i recenti articoli sui più famosi quotidiani online?), le differenze tra le varie culture mondiali, la devastazione psico-fisica derivante dalla stitichezza, le prospettive di vita per le specie in via d'estinzione e così via...

Lo so, possono sembrare delle cretinate, ma almeno sono argomenti inusuali, che attirano l'attenzione. "Che film hai visto ieri?" "Hai visto come è vestita quella?" "Ma lo sai che tizia se la fa con caio che non è suo marito sempronio?" "Ci sei mai andato in questo locale?"...e PUFF! Il mio cervello si disinteressa completamente ed inizio a vagare in perfetta solitudine nelle praterie dei why e because della mia immaginazione. Sì, perché purtroppo per me ho una fervida immaginazione: se fossi stata meno scansafatiche a quest'ora avrei rivoluzionato il mondo, altro che giapponesi!
Infatti ho in cantiere una ventina di progetti, arenati temporaneamente per mancanza di tempo, voglia e strumenti.
Ad ogni modo, questi miei meravigliosi excursus non si addicono alle menti di comuni mortali ma solo ad un popolo eletto, quello che visita queste pagine virtuali e che, se non scappa ululando e aggrappandosi al tasto back del navigatore, rimarrà letteralmente strabiliato da quanto possa essere inconoscibile la mente umana.

Dopo 7 minuti dalla stesura iniziale del post...

Ho letto svariate volte quello che ho scritto e non ho ancora capito il senso di queste mie frasi...
...forse dovrei andare a dormire!

Buonanotte!

23 agosto 2007

Al lavoro!

Ebbene sì signori e signore! Perle e porci! C**o e camicia!

La Compiuta Donzella del 2000, tranne una squallida quindicina di giorni a metà mese, ha lavorato per quasi tutto agosto! Tutto per i meritati 15 giorni di adorata vacanza nella seconda metà di settembre!

Mi ricordo dei bei vecchi tempi quando rimanevo a casa ad oziare da metà giugno fino a metà settembre (ovvero andavo a scuola): sveglia alle 10 del mattino, stravaccamento sul divano ancora per un'oretta, un'altra ora di gioco o di bicicletta e poi il pranzo...il pisolino pomeridiano, i giochi del pomeriggio, la merenda ed i cartoni animati...e poi la sera a guardare quello che passano le televisioni lamentandosi per il gran caldo...
...ovviamente mi riducevo a fare tutti i compiti delle vacanze nell'ultima settimana (quando avevo un po' di buona volontà).

Ora invece prendo il mio trenino per andare nel mio ufficio a programmare, con i miei capelli bianchi, vecchia e stanca, sognando la spiaggia rosea delle Bermuda sdraiata su un lettino con un mega bicchierone di succo tropicale in mano...
...oppure seduta su un masso da parte ad un azzurrissimo laghetto di montagna, immersa nel silenzio della natura, con gli uccellini che cinguettano nel vicino bosco ed i Bambi che si avvicinano per bere l'acqua...
...oppure passeggiare per Parigi, sentendo l'odore delle baguette e delle brioche appena sfornate, osservando i pittori che immortalano su carta gli scorci della Senna o della Tour Eiffel...

Insomma, vorrei essere ovunque tranne che in ufficio (possibilmente in una bella isoletta del Sud :P ). Tra l'altro con gli sbalzi tremendi di temperatura nelle fredde Pianure del Nord (dove si trova la mia baita) di questi ultimi giorni la mia salute va a farsi friggere: un bel colpo di freddo 2 giorni fa ed un perfetto mal di testa derivante da torcicollo proprio in questo momento.

Spero che ve la passiate meglio di me...

06 agosto 2007

La cura per la stitichezza

Buonasera a tutti voi affezionati lettori del Bestiario,

tornano i post di utilità comune, simili a Pubblicità Progresso, il cui unico scopo è di migliorare la vita di coloro che si soffermano a leggere queste pagine.
Ed è con vivo e vero piacere che stasera vi parlerò di un meraviglioso ritrovato tecnologico di ultima generazione che si candida a buon diritto come soluzione definitiva per un problema che flagella molte persone (in particolare donne). Come avete ben potuto evincere dal titolo, mi riferisco alla stitichezza, ovvero l'infausta "Sindrome del tappo dell'orso bruno", caratterizzata da acuto dolore e senso di pesantezza nonché anticamera alle terribili emorroidi.

Non mi soffermo sulla descrizione delle orde di persone che ogni giorno combattono questa difficilissima battaglia contro l'insufficienza di banda per effettuare l'onesto download verso l'amico water, ma mi accingo rapidamente, onde evitare un'inutile attesa dopo tanti dispiaceri anali, alla descrizione del salvavita (e non solo).

Pensato dapprima per l'alba dell'umanità, ovvero i bimbi, si sta progettando una sua estensione anche per gli adulti. Il suo utilizzo è semplice, intuitivo, ma la soddisfazione nell'usarlo è grande.
Si tratta del manufatto chiamato "Vasino del Re", prodotto dalla famosa ditta per l'infanzia Fisher Price. Si presenta come un vero e proprio trono, con seduta comoda e gambe sganciabili, e già ad un primo sguardo invita alla realizzazione dei propri bisogni primari.
Ma la vera rivoluzione sta nel sonoro.
Esso infatti è un vasino musicale: alla prima seduta parte un effetto sonoro precursore della gioia waterale, come il noto colpo di pistola che annuncia la partenza di una gara di atletica, mentre quando viene completato il download di ogni singolo file ecco iniziare i festeggiamenti a suon di fanfara! Per restare in tema con la similitudine agonistica, un po' come l'inno nazionale suonato per il vincitore della gara!

L'assegnazione di una dimensione ludica a questo momento delicato può riuscire ad abbattere le barriere dei why e because dolorosi che circondano il povero stitico. La fanfara è anche un'iniezione di fiducia che incita al raggiungimento della vittoria finale, con relativo bagno della vaschetta prima del bagno di folla all'uscita del bagno (adoro la parola bagno!).
E' anche vero che tale soluzione può rappresentare un'arma a doppio taglio.
Si può incorrere infatti in quella che viene definita "ansia da prestazione": l'obiettivo è il sentire la fanfara ma se si fallisce al primo sforzo allora entra in gioco un meccanismo psicologico tale per cui il non udire alcuna musica spinge all'abbattimento e al senso di inadeguatezza. Terribile se in casa si hanno due bagni con due Vasini del Re e mentre si è concentrati ed imperlati di sudore per lo sforzo si sente una vera e propria sinfonia provenire dall'altro centro di download. A questo punto potrebbe anche subentrare una sindrome detta da "invidia della fanfara", molto dannosa e portatrice di maldicenze ed infelicità.

Si consiglia invece l'uso del buon vecchio amico water in caso di dissenteria: il prolungarsi dell'esecuzione della fanfara potrebbe far scatenare l'ira dei vicini, i quali non esiterebbero a denunciarvi per disturbo alla quiete pubblica.

Oltre ad essere un ottimo rimedio per la stitichezza, l'uso del Vasino del Re può anche trasformarsi in un momento di relax e felicità: inframezzare la musichetta prodotta dal nostro tecnologicamente avanzato vasino con suoni naturali di origine intestinale può esplicarsi in una meravigliosa cacofonia (mai termine fu più azzeccato) armoniosa.

Ah, parlare di tutte queste teorie mi ha scatenato un leggero imbarazzo fisico.
Vogliate scusarmi, ma adesso mi dirigo nel mio studio a dirigere l'orchestra da camera...o meglio da bagno. :P

04 agosto 2007

Tutti seduti! Assisi!

Ok, il titolo era una bruttissima battuta sul significato italiano del nome della famosa città che ha dato i natali a San Francesco e Santa Chiara.
E che mi sono premurata di visitare quando luglio volgeva a termine.

E già, 4 splendidi giorni immersa nella meravigliosa atmosfera medievale di questo borgo arroccato su una collina umbra, tra suore missionarie, frati, boy-scout ed un branco del popolo dei trolley.
Assisi è davvero tenuta bene dai suoi abitanti, pulita, curata e dannatamente in salita o in discesa: mai in questo luogo la relatività la fa da padrone!
Piccola nota di sbigottimento: tutti i ristoranti (tranne un risto-pub) magicamente dalle 22 in poi non accettano più clienti, anche se l'orario di chiusura segnato sul cartello esterno indica le 23. Con grande rabbia della guaritrice, la quale, spinta dai morsi della fame e dai rimasugli nello stomaco del piccolo panino del pranzo, stava per devastare i ristoratori a suon di mazzate per recuperare un po' di cibo.

Ma tutto sommato, una volta scoperta questa abitudine, il paese si lascia piacevolmente vivere.
Un solo grande spavento alle 23.30 circa, quando, svoltato un angolo, ci siamo trovate di fronte un gruppo di una ventina di suore e due frati, che scendevano silenziosamente da una stradina stretta e ripida: per qualche secondo ho temuto di essere capitata nel bel mezzo di una distorsione temporale, incrociata con un bel film dell'orrore, ma fortunatamente le suore erano veramente suore e quindi non mi hanno scannata.

Forse un dì vi narrerò qualche altro aneddoto o facezia riguardo questa mia visita (come i cremini fritti, la tomba di San Francesco ed i piccioni kamikaze), ma per ora mi congedo: le mie ferie, seppur brevi dato che per il momento mi dovrò accontentare di 15 giorni, sono appena cominciate.

Finalmente l'ora è giunta!