Buonasera a tutti gli amici del Bestiario!
Oggi si è concluso il rapporto di lavoro (di fatto e non di nome visto che venivo pagata con una borsa di studio, ovvero senza un contratto effettivo) che mi legava ormai da 9 anni ad una nota istituzione nel campo della ricerca. Ed oggi si è concluso definitivamente anche quello che credevo un rapporto di amicizia sincero con una persona che mi ha delusa talmente tanto da strapparmi quasi di bocca la frase "Che schifo".
Evidentemente la mia vita ha preso una svolta non prevista in questo periodo ma inevitabile.
Una parola per il lavoro: credo di non aver mai salutato talmente tante persone in un giorno in vita mia, evitando quelle che mi stavano sulle bolas e sfortunatamente mancando dei cari colleghi. Tutti auguri, strette di mano, baci sulla guancia, attestazioni di stima, un paio di occhi lucidi e solo ciao, nessun addio. Il ciclo si è chiuso, e spero che la mia presenza (rappresentata da un mega pulcinone disegnato sulla lavagna) rimanga ancora per un po' di tempo. Spero vivamente che il mio ormai ex datore di lavoro si mangi le mani.
Una parola per l'amicizia: gli amici sono quanto di più bello e sincero possa esistere sulla faccia della Terra. Si contano sulla punta delle dita e sono coloro che mai e poi mai abbandoneranno il tuo fianco. Oggi ho avuto una discussione tremendamente deludente con una persona che mi ha tremendamente delusa. Delusa perché pur essendo arrabbiata con me, per motivazioni altamente opinabili, non mi ha mai detto niente ed ha bollato come "insufficienti" i miei tentativi per capire il perché del problema. Personalmente ho 4 amici veri ed un'anima gemella: se una qualsiasi di queste persone si sente ferita da un mio comportamento (ovviamente involontario, perché mai e poi mai vorrei far loro del male), me lo dicono in faccia ed a volte mi fanno sentire anche un rifiuto organico solido dell'apparato digerente. Li stimo, li ammiro e, checché ne dicano i miei genitori, convinti che non esista l'amicizia, parlerò sempre schiettamente con loro, perché sono una parte VERA della mia vita.
La persona sopracitata invece è stata una delusione totale.
Anche se mi vedeva depressa, non mi chiedeva niente, aspettava che io andassi da lei a sfogarmi. Nemmeno lo sforzo di scrivere un messaggio via chat o un prendermi da parte per parlare con me.
Mi ha sempre insultata perché quando avevo bisogno non chiedevo a lei, essendo io estremamente orgogliosa. Per dimostrarle che per questa amicizia ero disposta anche a chiedere, senza cavarmela da sola (come mi è stato rigorosamente insegnato: non cercare aiuto se non alla tua famiglia), ogniqualvolta mi trovavo in una situazione di difficoltà, l'ho sempre coinvolta. Questo comportamento oggi mi è stato biecamente rinfacciato e mi è stato pure detto che ho ferito questa persona perché non le ho mai chiesto se aveva bisogno di me: come una stupida pensavo che l'equazione sopra descritta (ovvero se hai bisogno chiedi e non ti sarà mai negato niente), fosse valida per entrambe.
Mi è stato rinfacciato che mi sono auto-isolata e quindi ho una colpa ancor maggiore: è vero, sono pigra di natura e soprattutto quando sono depressa mi estraneo e tento di isolarmi. Ma mai nessuno dei miei veri amici mi ha abbandonata a me stessa: anzi, più volte (quasi sempre) ho rimbalzato i loro inviti, per i motivi più disparati, ma loro non mi hanno mai fatto sentire isolata. Perché loro hanno piacere a stare con me ed io ho piacere a stare con loro, anche se a volte faccio l'orsa in letargo.
Questa persona si vanta sempre che quando ha dei problemi con qualcuno, lo prende da parte e glielo dice in faccia. Per 3 volte in questi mesi ho provato degli approcci timidi (sì, sono insicura, timida ed ho paura della mia ombra nei rapporti interpersonali) per cercare di confrontarmi con lei, ma oggi sono stati giudicati insufficienti. Da parte sua c'è stato solo un comportamento del rifiuto solido organico sopra citato per spingermi ad andare a Canossa (ovvero "umiliarsi, piegarsi di fronte a un nemico, ritrattare, ammettere di avere sbagliato, fare atto di sottomissione", come dice la cara vecchia Wikipedia) senza che io nemmeno sapessi il motivo di tutto questo astio.
La delusione, cocente, tangibile come le lacrime che scorrono sul viso, l'effettiva presa di coscienza dell'ipocrisia di una persona per la quale avresti fatto di tutto, l'efferatezza con cui questa persona ha ucciso volontariamente un'amicizia, quasi catalogando ogni comportamento silenziosamente inadempiente nei suoi confronti...tutto ciò è tremendamente pesante da accettare e fa scaturire una sorta di rabbia, di ira che si rivolge sia contro chi ti ha accusa di tutti i mali del mondo (quando invece un rapporto si deteriora a causa di entrambe le persone) sia contro te stessa, perché per l'ennesima volta ti sei fatta ferire gravemente da qualcuno.
Ma così è la vita e così sarà sempre, perché chiudere il proprio cuore per impedire questi avvenimenti significherebbe vivere a metà.
1 commento :
e con questo post puoi ritenere morto e sepolto il post precedente
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