12 marzo 2007

La Fortuna è cieca ma la Sfiga ci vede benissimo

Il titolo di questo post, citazione da un grande filosofo dei nostri tempi (ovvero Lupo Alberto), è di una chiarezza devastante e porta in sé una delle verità più importanti dell'intera vita.

Ecco quindi che la famigerata Compiuta Donzella del 2000 (che poi sarei io) cercherà di scrivere un trattato esaustivo, corredato da esempi significativi, su questo tema. Insomma, sto per fare un'operazione equivalente alla scoperta dell'acqua calda, ma lasciatemi fare dal momento che ho qualche lineetta di febbre e probabilmente sono in vena di deliri.

E proprio da questa constatazione prende le mosse il mio discorso.
Sicuramente vi sarà capitato di organizzare per tempo un viaggio. Cominciate per prima cosa a cercare una destinazione che vi confà. Se volete visitare una ridente città italiana, prendete la mappa stradale dell'Italia, che deve necessariamente essere presente in ogni automobile onde evitare di rimanere senza carta nel momento del bisogno (o meglio dei bisognini), oppure vi recate in uno dei tanti siti presenti in rete dedicati a questo scopo ed iniziate a scegliere la vostra meta.
Dopo una rapida analisi dei nomi che saltano al vostro occhio, producendovi in una classica conta in stile figurine (ce l'ho, non ce l'ho), riuscite ad individuare la città vittima della vostra prossima scorribanda. Arrivati a questo punto, vi confrontate con i vostri compagni di sventura per trovare un periodo in cui non sono massacrati dal lavoro, soppressi dall'università o, nella migliore delle ipotesi, torturati da una fantomatica setta che si fa chiamare Neo Inquisizione.
Individuati i giorni adatti al saccheggio, vi spetta l'arduo compito di selezionare un umile giaciglio che offra il minimo delle comodità, quali un frigo bar, una jacuzzi, aria condizionata, pareti rivestite di velluto, lenzuola di seta, televisore 40 pollici a schermo piatto in camera, fontana con angioletti in marmo in bagno e per finire un water con il copri-tazza in oro massiccio.
E così, dopo aver ridimensionato le vostre aspettative, giunge il momento di pianificare il viaggio di andata e ritorno, cercando un modo sicuro per evitare gli agenti dello spionaggio che vi vogliono eliminare, per non farvi fare danni all'andata e per farvela pagare al ritorno.

Ora vi evidenzierò gli scogli sommersi, in cui ci si può incagliare durante la navigazione per la progettazione del viaggio, parlandovi della mia esperienza, fresca fresca di sfiga.

La metà del mio peregrinare è, per questa volta, la meravigliosa (di fama, visto che non ci sono ancora stata) città di Firenze. La scelta è stata frutto di una difficoltosa tavola rotonda, dove sono state prese in considerazione la posizione della città, le vie di comunicazione per raggiungerla, le bellezze artistiche, ma soprattutto la morfologia del territorio e le difese strategiche da scardinare per conquistarla.
Trovata la destinazione, la prima peripezia da affrontare è stata l'individuazione della libertà da impegni di tutti i partecipanti alla battaglia. E' dannatamente difficile trovare un periodo che possa tenere conto di tutte le oppressioni, più o meno malvagie, che gravano sulle spalle delle persone. Ma, con enorme fortuna, questa volta è andato tutto bene: i giorni ci sono e le previsioni danno anche un tempo meraviglioso. Inizio a nutrire qualche sospetto.
Il secondo crepaccio da oltrepassare è l'albergo. Non deve essere lussuoso ma nemmeno una topaia, in una buona posizione sia per raggiungerlo con i mezzi sia per usarlo come base per la conquista della città ma soprattutto...terribilmente economico. Ora, questa è un'impresa sicuramente ardua in circostanze normali ma lo è ancor di più se si pensa che la città in questione è Firenze...ma inaspettatamente l'albergo è stato trovato, molto carino, in posizione splendida e molto economico. E qui la puzza di bruciato si fa più intensa.
La terza spada di Damocle sul capoccione è l'organizzazione del viaggio: ore non impossibili, costo abbordabile e punto di arrivo ad una distanza percorribile a piedi dall'albergo. Difficile? Parecchio, ma alla fine anche questo è stato perfettamente deciso. Il senso di inquietudine aumenta a dismisura.

Il viaggio apparentemente perfetto è stato organizzato.
Se non fosse appunto che la Fortuna è cieca ma la Sfiga ci vede benissimo.
A poche ore della partenza mi ritrovo dolorante per un mal di gola devastante, con la febbre e l'impossibilità di prendere il magico antibiotico, visto che questa versione di patologia si può curare solo con anti-infiammatorio e con uno sciroppo che, udite udite, è stato finito dalla farmacia qualche minuto prima (e quindi la cura la inizio domani). Ovvero? Influenza. Altamente infettante, visto che l'ho presa da una persona che mi è stata a 5 metri di distanza ed ha respirato molto lontano da me (altrimenti sarebbe stata fulminata) per meno di un'ora. Due giorni di incubazione per farmi star male a ridosso della partenza e tanti saluti alla Fortuna che, ciecata com'è, probabilmente mi aveva prima elargito buoni eventi perché doveva darli a qualcun altro ma non ha visto bene e li ha dati a me. Meno male (eh, come no) che la Sfiga ci vede benissimo e, ricordandosi che anche questo anno sono in lizza per il premio "La Più Sfigata dell'Universo", ha voluto aggiustare la situazione atterrandomi con un colpo basso.

Se vedete la signora Sfiga in giro, spaccatele una gamba per conto mio.
Mannaggia alla pupattola, quanto la odio. -___-



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1 commento :

Anonimo ha detto...

cuggy...tu ancora non hai visto niente...e per adexo la+sfigata della famiglia rimango io...ricorda ke mi è quasi esploso il monitor il giorno del mio 18esimo compleanno...insieme la combatteremo!!!...(poxo aggiungere alla lista altre xsn ke vorrei tanto uccidere???sulla famiglia si può sempre contare,no???^^)baciii!!!