Buon pomeriggio a quelli malati e a quelli sani!
Odio gli esami del sangue. Prima di entrare nella saletta dove toglieranno litri e litri del mio preziosissimo liquido color rubino, vengo colta da panico da ago. L'ultima volta li ho fatti credo a febbraio di un paio di anni fa: dopo una notte insonne, mi presentai in ospedale con un'espressione da fantasma in viso, tanto che vidi alcuni medici seguirmi a distanza con un defibrillatore. Con una temperatura esterna di -2°C, al momento del mio turno mi tolsi bellamente il maglione di lana e rimasi in maglietta a maniche corte, tra lo stupore e lo sgomento dei presenti.
Mi ricordo ancora che c'era mia mamma che mi urlava "Vestiti! Cosa fai? Prendi freddo! Vieni a fare gli esami e ti prendi una broncopolmonite!". Ma io udivo e non capivo e così entrai nello stanzino del terrore.
Ed in quel luogo di disperazione si è svolta per l'ennesima volta lo squallido tentativo di analizzare i volti delle infermiere ed infermieri presenti per cercare la persona con la faccia "più professionale". Individuai un'infermiera di mezza età, capelli biondi lunghi sulle spalle ma raccolti
e sguardo dolce da mamma. Mi stavo lanciando un po' sollevata verso questa figura così rassicurante quando una piccola, malvagia e diabolica bambina di 5 anni calamitò letteralmente l'attenzione benevola della tizia, fregandomi il posto.
Ma non mi persi d'animo. Almeno per 2 minuti.
Infatti dopo quella breve attesa, in coda per farmi cavare il sangue subito dopo la nana schifosa, un'altra infermiera mi disse che c'era un'altra persona disponibile e di dirigermi verso di essa.
Un dottore. Dall'aria menefreghista. Scocciato. Probabilmente sveglio da neanche un'ora.
Presa dal terrore, ebbi un attimo di blocco sul posto, vinto unicamente dall'orgoglio: la bambina fetente mi stava osservando con il sorriso, come per dire "Tsè, ti ho fregata e adesso te la stai facendo sotto".
Quando è troppo è troppo.
Mi volsi e mi accucciai davanti all'essere immondo. Misi il braccio sul cuscinetto e girai la testa di 180°, manco fossi un'indemoniata.
Sentii il laccio emostatico...
Il cotone imbevuto di alcool...
E passavano i secondi senza sentire più niente...
Pensai "Già fatto?", quindi girai lentamente la testa...
...e vidi l'ago vicino al mio braccio!
Sbarrai gli occhi ed all'improvviso si mise a suonare il cellulare del tizio, il quale, completamente incurante di ciò che stava per succedere, ha risposto come se nulla fosse.
Allora pensai "Devo sorbirmi tutta la telefonata e macerare nel terrore per così tanto tempo?"
Ed invece no!
Col cellulare poggiato su una spalla e la testa inclinato su di esso, il tizio ha riavvicinato l'ago al braccio!
Ho allontanato lo sguardo di scatto ma ho sentito comunque un bel pizzico al braccio.
Dopo 5 ore ho scoperto un bel ematoma blu attorno al punto di inserimento dell'ago: questo perché, secondo il mio medico, il maledetto disgraziato fetentone schifoso mi aveva trapassato la vena.
Ancora adesso lo odio profondamente! >__<
Quindi, se nei vostri esiti riscontrate dei valori sballati, non sapete cosa cavolo vogliano dire quelle sigle astruse e dovete aspettare ancora qualche ora prima di andare dal vostro medico, date un'occhiata a questo sito: Analisi del sangue. Ci sono brevi spiegazioni di tutti i valori presenti ed è utilissimo per darvi una panoramica generale sui vostri esami, anche se la loro lettura corretta è unicamente quella che vi farà il dottore. Ma nel dubbio, informarsi non costa niente. :P
A presto!
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1 commento :
oddio nn me lo dovevi raccontare!!!sn ancora piccola x qste coseee!!!T.T!!!
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