Buongiorno a tutti cari lettori/lettrici,
ancora una volta oggi devo mettere in luce un comportamento alquanto opinabile di uno dei più famosi "enti estorsori" italiani (per usare un'espressione non mia ma non coperta da diritto d'autore).
Stamattina, come ogni giorno, ho dedicato 5 minuti alla lettura della rassegna stampa di notizie via web ma il mio occhio vigile (come no, son mezza addormentata) ha dovuto sgranarsi di fronte ad un articolo notevolmente inquietante apparso sulle pagine virtuali dell'ottimo quotidiano online Punto Informatico. Vi invito a leggerlo, così mi risparmierete l'onere di raccontarvi nei minimi particolari la vicenda.
Un riassunto molto striminzito è che un tizio ha fatto un sito nel quale vi era una sezione dedicata alla spiegazione di opere d'arte di autori anche famosissimi. Tra di essi troviamo ad esempio Klee e Kandinsky, che i conoscitori di Storia dell'Arte ricorderanno per il loro grande contributo all'Espressionismo. Come logicamente ognuno di noi può supporre, per spiegare un quadro, una statua od un'opera architettonica è necessario fornire una minima foto, seppur di qualità infima, scarforuta e tutta pixellata, per dare un riscontro di ciò che si sta dicendo. Ed infatti nella pagine del sito erano presenti.
Ma...l'autore del sito non ha chiesto il permesso di pubblicazione agli eredi degli artisti e per questo deve essere seriamente e dannatamente sanzionato. E la paladina delle opere intellettuali, ovvero la SIAE, nella sua bianca armatura di platino (ci credo, con tutti i soldi che ingloba) si è scagliata lancia in resta in direzione del malcapitato webmaster, colpendolo con una multa di ben 4740 euro.
Ora, capisco che la SIAE abbia un compito fondamentale, ovvero proteggere la proprietà intellettuale di chi vive grazie alle opere che crea, ma che cerchi di non scadere nel ridicolo. Sì, perché non mi si venga a dire che un'immagine di 200 px per 210 px può ledere gli interessi di un'artista. Casomai la sua presenza in una spiegazione valida, che esalta anzi le doti dell'autore, non può che tradursi in una maggiore diffusione e notorietà dell'autore stesso. Intendiamoci, se fosse stata una riproduzione a 1024x768 pixel, allora forse un dubbio sulla legittimità dell'uso delle foto ci potrebbe essere, ma così proprio rimango sbigottita.
Insomma, la cultura deve ancora inchinarsi alla rigida logica di mercato.
Vabbé, vorrà dire che per vedere qualche foto di quadro ci dobbiamo per forza rivolgere o a siti esteri o al sempre amico libro in biblioteca.
Buona giornata!
Categorie: Farneticazioni | Internet
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