31 gennaio 2007

Quanto costa l'arte in miniatura

Buongiorno a tutti cari lettori/lettrici,

ancora una volta oggi devo mettere in luce un comportamento alquanto opinabile di uno dei più famosi "enti estorsori" italiani (per usare un'espressione non mia ma non coperta da diritto d'autore).

Stamattina, come ogni giorno, ho dedicato 5 minuti alla lettura della rassegna stampa di notizie via web ma il mio occhio vigile (come no, son mezza addormentata) ha dovuto sgranarsi di fronte ad un articolo notevolmente inquietante apparso sulle pagine virtuali dell'ottimo quotidiano online Punto Informatico. Vi invito a leggerlo, così mi risparmierete l'onere di raccontarvi nei minimi particolari la vicenda.

Un riassunto molto striminzito è che un tizio ha fatto un sito nel quale vi era una sezione dedicata alla spiegazione di opere d'arte di autori anche famosissimi. Tra di essi troviamo ad esempio Klee e Kandinsky, che i conoscitori di Storia dell'Arte ricorderanno per il loro grande contributo all'Espressionismo. Come logicamente ognuno di noi può supporre, per spiegare un quadro, una statua od un'opera architettonica è necessario fornire una minima foto, seppur di qualità infima, scarforuta e tutta pixellata, per dare un riscontro di ciò che si sta dicendo. Ed infatti nella pagine del sito erano presenti.

Ma...l'autore del sito non ha chiesto il permesso di pubblicazione agli eredi degli artisti e per questo deve essere seriamente e dannatamente sanzionato. E la paladina delle opere intellettuali, ovvero la SIAE, nella sua bianca armatura di platino (ci credo, con tutti i soldi che ingloba) si è scagliata lancia in resta in direzione del malcapitato webmaster, colpendolo con una multa di ben 4740 euro.

Ora, capisco che la SIAE abbia un compito fondamentale, ovvero proteggere la proprietà intellettuale di chi vive grazie alle opere che crea, ma che cerchi di non scadere nel ridicolo. Sì, perché non mi si venga a dire che un'immagine di 200 px per 210 px può ledere gli interessi di un'artista. Casomai la sua presenza in una spiegazione valida, che esalta anzi le doti dell'autore, non può che tradursi in una maggiore diffusione e notorietà dell'autore stesso. Intendiamoci, se fosse stata una riproduzione a 1024x768 pixel, allora forse un dubbio sulla legittimità dell'uso delle foto ci potrebbe essere, ma così proprio rimango sbigottita.

Insomma, la cultura deve ancora inchinarsi alla rigida logica di mercato.
Vabbé, vorrà dire che per vedere qualche foto di quadro ci dobbiamo per forza rivolgere o a siti esteri o al sempre amico libro in biblioteca.

Buona giornata!

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28 gennaio 2007

Il mago truzzo del Giappone! Vol. 1

Buona sera a tutti!

Dopo un periodo di incomprensione cosmica in cui mi sono persa nei meandri dei why e because della vita, ritorno più baldanzosa e rimbecillita di prima! Perché la Compiuta Donzella del 2000, che poi sarei io, ha uno scopo ben preciso: diffondere la cultura bestiale e le cretinate becere!

Ecco quindi che nell'oscurità di questa stanzetta, illuminata solo da un potentissimo riflettore da 200000 watt, vi rivelerò cosa passa ultimamente sugli schermi del popolo più giapponese che ci sia, ovveri i Giapponesi!
Ebbene, sarete sbigottiti, stupiti ed impressionati nel sapere che la star più star di tutta la tv è...il truzzissimo mago Cyril!

Cosa? Volete sapere chi è costui? Un tizio che è nato in California, da padre di Okinawa e madre franco-marocchina. Si presenta di aspetto truzzissimo ma devo ammettere che è un illusionista con i fiocchi. Non mi dilungo più di tanto nella descrizione, visto che potrete trovare ampie informazioni nel suo sito web ufficiale.

Ciò che più mi colpisce è la naturalezza e semplicità con cui esegue i suoi giochi di prestigio, gettando nella più totale confusione i boccaloni che hanno a che fare con lui. Ovvio, pure io rimarrei di sasso di fronte a certi numeri, ma certe facce sbigottite ti fanno davvero piegare in due dalle risate! Un particolare odioso invece è il continuo inserire nella parlantina giapponese (del quale il truzzo è esperto visto che ha metà sangue nipponico) una quantità infinita di parole americane: ora, l'intento è anche nobile, vista la pronuncia inglese non sempre impeccabile dei nostri compari con gli occhi a mandorla, ma la dolce e melodiosa poesia e musicalità data dalle sillabe del giapponese viene interrotta troppo spesso dal mugugno biascicato americano.
Non fraintendetemi: l'inglese e l'americano sono delle lingue meravigliose, ma non sopporto la contaminazione tra due musicalità diverse. E' come se metteste Nilla Pizzi a fare un duetto con Marilyn Manson. Oddio, che orribile visione...

Comunque! Ho la ferma intenzione di proporre ai miei adorati lettori del Bestiario le gesta di questo truzzo-mago: si accettano e anzi sono incentivati i commenti nei quali si tenterà di dare una spiegazione ai possibili trucchi utilizzati per realizzare le illusioni!

Ora beccatevi Ciro mentre va a farsi uno spuntino in un fast food! E se vi piacerà, mettete il blog tra i bookmark perché vi stupirò ancora una volta con i suoi effetti speciali!





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21 gennaio 2007

Gita saltata, farneticazione sparata

Sfortunatamente oggi è saltata la gita al canile, con conseguente passeggiata delle bestioline. Impedimenti tecnici hanno costretto la sottoscritta a rimanere a casa a rimuginare sul tempo che fu e su quello che sarà.
Quindi scordatevi foto di cagnoloni (avrei voluto far fare la passeggiatina al San Bernardo! T__T ) e beccatevi un altro dei miei deliri!

Spesso quello della maturità è un concetto molto difficile da capire e dannatamente arduo da mettere in pratica. Qual è il sottile confine tra maturità e non? Bella domanda! Semplicemente non esiste. La maturità, a mio parere, è essenzialmente relativa: un'azione matura in un determinato contesto può scadere in infantilismo se posta in un altro. Non può esistere quindi un manuale comportamentale, come quello delle buone maniere, da seguire attentamente per definirci persone mature.
Ed il famoso esame di maturità è solo una tappa della formazione scolastica di una persona con un nome altisonante ma dal contenuto totalmente assente. Quanti dei ragazzi e delle ragazze che riescono a conseguire questo traguardo possono essere definiti davvero maturi? Si contano sulla punta delle dita e sicuramente non devono la loro maturità all'esame.

Ma non voglio dilungarmi in questioni futili di terminologia messa a caso. Il punto è un altro: la maturità non si conquista con manuali né è una caratteristica permanente, che si ottiene una volta sola per usufruirne per sempre. E' un dinamismo, un processo di analisi in costante divenire, che non deve essere mai statico in quanto la staticità potrebbe portare all'ottusità o addirittura all'infantilismo.

Una persona veramente matura è quindi colui o colei che nel prendere una decisione analizza con la propria mente e secondo i propri principi la situazione, scegliendo l'opzione che in quello specifico caso è la più corretta. Più facile a dirsi che a farsi ovviamente.
Ed è per questo che, nonostante mi sforzi sempre di cercare la soluzione migliore, mi ritrovo quasi sempre invischiata nell'infantilismo per quanto riguarda le decisioni concernenti la mia vita. E quando mi accorgo degli errori che commetto, non posso che sentirmi delusa, sia da me stessa che dagli altri. Ma che ci volete fare, se la vita fosse tutta rosa e fiori non ci sarebbe tanto dolore nel mondo.

Fine della cretinata domenicale.


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18 gennaio 2007

La conoscenza è pericolosa

E' da un po' di tempo che non farnetico pesantemente su queste pagine ed è un vero peccato, perché sono solita sparare cretinate eccezionali quando mi ci metto.
Ultimamente non mi sono proprio applicata molto nel Bestiario e questo mi duole parecchio, visto che è il mio piccolo spazietto per esprimere idee ed opinioni.
In un passato non molto lontano ci sono stati innumerevoli pensatori che avrebbero dato qualsiasi cosa per poter usufruire di un'occasione simile. Negli ultimi anni c'è stata una brusca accelerata della tecnologia "globale" e le barriere fisiche e politiche che prima parevano insormontabili ora stanno via via crollando. In quasi tutti i paesi del mondo, chi ne ha la possibilità economica può tranquillamente farsi in pochi passi un blog online, visibile da quasi tutti gli internauti e per lo più gratuitamente.
Dico quasi perché sappiamo tutti che esistono ancora paesi dove la libertà di espressione è ancora un'utopia: lo scambio di opinioni e la conoscenza sono pericolose.
E per comprenderlo a pieno, vi faccio un esempio stupido, che non ho neanche lontanamente la qualifica per proporre e che non ha nessun appiglio con la vera realtà ma solo con la pura teoria.

Immaginate due individui, due gemelli (non mi riferisco al film con Governator e Danny De Vito). Prendeteli fin dalla nascita e metteteli in due stanze del tutto uguali, contigue ma completamente isolate l'una dall'altra.
Nessuna finestra, solo una doppia porta, per impedire ad entrambi i bambini di guardare il mondo esterno.
I bambini vengono cresciuti come due bonsai: viene loro dato nutrimento, si assicura la loro salute ma nulla di più. Una vita completamente piatta.
Ogni giorno viene portato del cibo ai bambini: ad uno sempre e constantemente un piatto di insalata con una bistecca ed un bicchiere di aranciata, all'altro sempre e costantemente un piatto di carote con pollo arrosto ed un bicchiere di limonata.
Per loro quello è il cibo e non esiste nessun altro tipo di piatto e quindi si accontentano di mangiare solo quello.
Ora, mettiamo che durante un terremoto, all'ora di pranzo, il muro divisore tra le due stanze crolli.
I due bambini si guardano, si osservano, iniziano a capire che esiste un altro essere vivente del tutto simile a loro. Ed iniziano a notare che l'unica cosa di diverso è il cibo. E non si capacitano di come possa esistere un pranzo diverso dal loro.
Ed è plausibile supporre che inizino a provare la "novità".
Ma viene scoperto il crollo e viene chiusa la "falla".
Mettete conto che il gusto del nuovo pasto piaccia parecchio ad entrambi i bambini.
Al prossimo pasto cosa chiederanno? Di poterlo mangiare ancora.
Ma se non si volesse dare questa possibilità? I bambini continuerebbero ad accettare la stessa situazione sapendo che c'è qualcosa che prima non conoscevano ma che adesso hanno provato e vogliono continuare ad ottenere?
Ecco quindi che scaturirebbe da tutto ciò sicuramente del malcontento, che potrebbe trasformarsi in risentimento e rabbia contro chi vieta qualcosa che esiste e che altri uguali a noi possono avere tranquillamente.
Con tutto ciò che ne consegue.

Ora prendete Internet.
E' la falla nel muro. Un regime può controllare i giornali e le televisioni, ma la rete è enorme ed esce dal controllo totale di un singolo paese. Ed coloro che hanno paura della conoscenza di qualcosa che non vogliono dare cosa fanno?
Tentano di chiudere la falla, in ogni modo.

Vabbé, la smetto di sparare cavolate e ritorno a fare qualcosa di socialmente utile!

Alla prossima!

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16 gennaio 2007

Il sangue questo sconosciuto

Buon pomeriggio a quelli malati e a quelli sani!

Odio gli esami del sangue. Prima di entrare nella saletta dove toglieranno litri e litri del mio preziosissimo liquido color rubino, vengo colta da panico da ago. L'ultima volta li ho fatti credo a febbraio di un paio di anni fa: dopo una notte insonne, mi presentai in ospedale con un'espressione da fantasma in viso, tanto che vidi alcuni medici seguirmi a distanza con un defibrillatore. Con una temperatura esterna di -2°C, al momento del mio turno mi tolsi bellamente il maglione di lana e rimasi in maglietta a maniche corte, tra lo stupore e lo sgomento dei presenti.
Mi ricordo ancora che c'era mia mamma che mi urlava "Vestiti! Cosa fai? Prendi freddo! Vieni a fare gli esami e ti prendi una broncopolmonite!". Ma io udivo e non capivo e così entrai nello stanzino del terrore.
Ed in quel luogo di disperazione si è svolta per l'ennesima volta lo squallido tentativo di analizzare i volti delle infermiere ed infermieri presenti per cercare la persona con la faccia "più professionale". Individuai un'infermiera di mezza età, capelli biondi lunghi sulle spalle ma raccolti
e sguardo dolce da mamma. Mi stavo lanciando un po' sollevata verso questa figura così rassicurante quando una piccola, malvagia e diabolica bambina di 5 anni calamitò letteralmente l'attenzione benevola della tizia, fregandomi il posto.
Ma non mi persi d'animo. Almeno per 2 minuti.
Infatti dopo quella breve attesa, in coda per farmi cavare il sangue subito dopo la nana schifosa, un'altra infermiera mi disse che c'era un'altra persona disponibile e di dirigermi verso di essa.
Un dottore. Dall'aria menefreghista. Scocciato. Probabilmente sveglio da neanche un'ora.
Presa dal terrore, ebbi un attimo di blocco sul posto, vinto unicamente dall'orgoglio: la bambina fetente mi stava osservando con il sorriso, come per dire "Tsè, ti ho fregata e adesso te la stai facendo sotto".
Quando è troppo è troppo.
Mi volsi e mi accucciai davanti all'essere immondo. Misi il braccio sul cuscinetto e girai la testa di 180°, manco fossi un'indemoniata.
Sentii il laccio emostatico...
Il cotone imbevuto di alcool...
E passavano i secondi senza sentire più niente...
Pensai "Già fatto?", quindi girai lentamente la testa...
...e vidi l'ago vicino al mio braccio!
Sbarrai gli occhi ed all'improvviso si mise a suonare il cellulare del tizio, il quale, completamente incurante di ciò che stava per succedere, ha risposto come se nulla fosse.
Allora pensai "Devo sorbirmi tutta la telefonata e macerare nel terrore per così tanto tempo?"
Ed invece no!
Col cellulare poggiato su una spalla e la testa inclinato su di esso, il tizio ha riavvicinato l'ago al braccio!
Ho allontanato lo sguardo di scatto ma ho sentito comunque un bel pizzico al braccio.
Dopo 5 ore ho scoperto un bel ematoma blu attorno al punto di inserimento dell'ago: questo perché, secondo il mio medico, il maledetto disgraziato fetentone schifoso mi aveva trapassato la vena.
Ancora adesso lo odio profondamente! >__<
Quindi, se nei vostri esiti riscontrate dei valori sballati, non sapete cosa cavolo vogliano dire quelle sigle astruse e dovete aspettare ancora qualche ora prima di andare dal vostro medico, date un'occhiata a questo sito: Analisi del sangue. Ci sono brevi spiegazioni di tutti i valori presenti ed è utilissimo per darvi una panoramica generale sui vostri esami, anche se la loro lettura corretta è unicamente quella che vi farà il dottore. Ma nel dubbio, informarsi non costa niente. :P

A presto!

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14 gennaio 2007

Passeggiate del canile - Atto primo

Buona domenica a tutti, fanciulli e fanciulle!

Oggi per la prima volta ho deciso di partecipare ad una bellissima iniziativa del canile della zona: si tratta delle passeggiate con i cani ospitati nella struttura. Pur essendo trattati veramente bene, gli amici a quattro zampe soffrono comunque a rimanere per tutto il tempo nelle gabbie. Così gli addetti hanno pensato bene di affidarsi al buon cuore di volontari che in un orario ben preciso si possono presentare al canile per portare le bestie a passeggiare.

Come ho già detto prima, oggi per me è stata la prima volta in cui mi sono dedicata a questa attività. I miei baldi accompagnatori, mio fratello e mia cognata, sono passati a prendermi un pochino in ritardo quindi quando siamo arrivati al canile già una gran parte di cani era stata affidata. Ed erano rimasti unicamente i cagnoni un po' vivaci. Abbiamo quindi deciso di prendere due cani in tre: uno tenuto da mio fratello ed un altro dalla sottoscritta con mia cognata.
Rimaniamo in attesa per qualche minuto ed all'improvviso vediamo arrivare due bellissimi bestioni: un pastore tedesco ed un pastore belga!
Tutti entusiasti per la visione pelosa, facciamo per avvicinarci all'addetta, che li stava portando entrambi al guinzaglio, quando all'improvviso i due quadrupedi si mettono a litigare furiosamente tra loro, con la poveraccia in mezzo che cercava di dividerli. Subito mio fratello e mia cognata si sono lanciati sui guinzagli ed hanno diviso i due litiganti ed alla fine abbiamo dovuto portarli in giro separatamente.
A Gianni e Pinotto (ovvero la Compiuta Donzella del 2000 e la valente cognata) è capitato l'enorme pastore belga. Un cane di più di un metro di altezza, massiccio e dal carattere "dominante". Ma non ci perdiamo d'animo e subito ci dirigiamo in mezzo al boschetto dove si portano a passeggiare i cani. In un primo momento al guinzaglio c'era mia cognata ed alla coccola c'ero io. Con questa tecnica abbiamo tranquillizzato il diavolo nero, che si è rivelato essere in realtà un coccolone approfittatore, nonché un innaffiatore di alberi di prima categoria e un bullo corrotto.
Perché? Semplice!
- gli piacevano un sacco le coccole (ed aveva un pelo lungo e tanto morbidoso!)
- si fermava ad ogni metro per marcare il territorio su ogni albero che incontrava (ed eravamo in un bosco quindi immaginatevi l'impresa!)
- quando incontrava qualche altro cane subito alzava le orecchie attento preparandosi a tirare come un mostro ma se lo si chiamava e lo si corrompeva con un biscottino, si dimenticava del "nemico" preparandosi a ricevere coccole e cibo

Insomma, un simpatico bastardo!
All'inizio però non sapevamo come si chiamava perché, nelle concitate fasi di azzannamento con l'altro cane, l'abbiamo portato via in fretta e furia. Abbiamo comunque inventato un appellativo al momento analizzando il suo comportamento. Ecco quindi che il suo soprannome iniziale per la nostra passeggiata era "Puzzone". Infatti si è esibito in un repertorio fantastico: pipì da tutte le parti, puzzette tirate a tradimento, annusate MOLTO ravvicinate di feci di altri cani, "ruttini" tattici ed anche una bella rotolata in mezzo ad un prato.
Poi però abbiamo scoperto che si chiamava Jack (e la guaritrice, pur non avendolo mai visto dal vivo, sapeva già chi era!). Tutto sommato però abbiamo iniziato a conoscerci e alla fine ci ascoltava anche! L'unica cosa un po' disarmante erano le sue dimostrazioni d'affetto. Dopo che gli ho fatto una foto col cellulare (che trovate in fondo al post), mi sono lanciata in un "Bravo! Ti sei messo pure in posa!" con voce allegra: il fetente si vede che era così contento che si è alzato sulle zampe posteriori con uno scatto notevole e mi ha tirato una nasata in un occhio. E già, perché dovete sapere che era altissimo: per un paio di volte mi ha guardata negli occhi mettendomi tranquillamente le zampe anteriori sulle spalle.

Sono quindi stanchissima: il bestione tirava come un dannato, mi ha zozzato di fango la giacca a vento con le sue zampone (idem per lo zaino dal quale avevo tirato fuori un po' d'acqua), ho un occhio un po' dolorante per la nasata ed ho anche schiacciato due prodotti di scarico solidi di cane con entrambe le scarpe. Però mi sono divertita parecchio: Puzzon..ehm...Jack era molto dolce e gentilissimo nel prendere i biscotti dalla mano e al volo (glieli lanciavo in aria e lui li inghiottiva istantaneamente senza farli cadere), ed ha pure avuto una conversazione telefonica con la mia personalissima guaritrice (credo si siano capiti). Quindi se tutto va bene anche domenica prossima mi presenterò all'appello e vi farò un reportage della mattinata!

Per oggi vi lascio con una simpatica foto di Jack, presa con il mio cellulare. Apprezzate lo sforzo di essersi messo in posa (subito dopo mi ha tirato la nasata) e notate la sua immensità comparandolo con la figura di mia cognata! Per la foto ingrandita, cliccate sopra l'immagine!



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09 gennaio 2007

Sempre più sfiduciata

Buongiorno a tutti cari lettori del Bestiario, anche se per me questa non è una bellissima giornata.

Come avete ben potuto leggere dal titolo, la mia fiducia nelle persone continua a scendere in maniera esponenziale, soprattutto nel mondo del lavoro. Chissà perché, nel perfetto stile della legge di Murphy, quando c'è da prendere una decisione sul futuro delle persone viene sempre avvantaggiato chi non ha mai fatto niente per meritarselo.

Non sto ad entrare nei particolari, ma in questi ultimi giorni mi stanno prendendo in giro in maniera spudorata. Come ben sapete, è un momento molto delicato per il mio futuro lavorativo e, forse perché sono buona gentile geniale ma timida, stanno facendo di tutto per mettermi dannatamente in difficoltà, facendo velate minacce che mi fanno ancor più imbestialire.

Generalmente parlando, vi posso dire che per la mia permanenza in azienda mi erano state prospettate due soluzione, la A a tempo determinato e la B a tempo indeterminato ma leggermente più svantaggiosa rispetto all'altra. In questo periodo di difficoltà, parlando anche con i miei familiari, le persone a me care ed i miei amici, ho preso la decisione di accettare la proposta B.
Ebbene, all'improvviso, pur avendo io rispettato i tempi stabiliti per la scelta, la proposta B è diventata a forte rischio di accettazione. Mi si dice che sono essenziale per la mia azienda, che ho una reputazione incredibile, che puntano molto su di me, però non possono darmi il posto fisso ma, contemporaneamente, non vogliono perdere la mia collaborazione.
E ribadiscono che la proposta A è solo momentanea (quante volte ho sentito dire questa parola e per me equivale ad una grossa illusione ormai) e che porterebbe ad un futuro (aspetta e spera) miglioramento per la proposta B. E che comunque, sebbene con un posto a tempo determinato, io sarei in pratica come una persona a tempo indeterminato e se volessi fare un mutuo, potrei farlo.

Mi sento tanto presa in giro e sfiduciata. Ormai è più di un lustro (ovvero cinque anni) che lavoro in quel posto ed in tutto questo periodo sono stata sfruttata, presa in giro e messa in difficoltà in molteplici modi. Sono stanca e stufa marcia e, per dirla con tutta sincerità, coloro che continuano a farmi pressioni psicologiche e a pungolarmi facendomi sentire quasi in colpa ed in debito con l'azienda mi fanno veramente schifo.

Faccio quindi appello a Sua Eccelsa Magnificenza Divina affinché dia il via ad un nuovo Diluvio Universale, per spazzare via tutti quegli ipocriti, falsi ed approfittatori che non conoscono il significato della parola correttezza e si ergono come paladini senza macchia.

E concludo con un bel "andatevene tutti quanti affangiro" (mia espressione di profonda rabbia)

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07 gennaio 2007

Il barometro matrimoniale

Buon pomeriggio a tutti voi, o infimi scaricatori di byte!

Oggi vi rivelerò l'esistenza di un importantissimo aggeggio essenziale per una corretta vita matrimoniale. No, non sto parlando di nessuna pillolina blu, ma del mitico barometro matrimoniale!

Che cosa è? Suvvia, non scherziamo! Il barometro matrimoniale è un subdolo oggetto che serve agli sposini per comunicare i propri stati d'animo. Credo sia entrato in casa mia più di 20 anni fa, portato da mia zia da un desolato paesino di montagna. Da allora è sempre appeso al muro della cucina, per accumulare degnamente polvere. Ma prima di parlarvi ulteriormente di questa fantastica invenzione vi piazzo una sua foto recentissima:



Ebbene, come potete osservare, il barometro matrimoniale consta di un piatto di legno al quale è collegato, tramite una cerniera centrale, un indicatore a forma di freccia. Insomma, una specie di orologio di legno un po' strano. Al posto delle 12 ore, possiamo trovare la rappresentazione di 4 coppie di fiori, con un'etichetta posta sotto ognuno di questi.
Come funziona? Beh, il piatto stesso è esplicativo: il marito deve indicare tramite la freccia l'impressione che gli suscita la moglie giorno per giorno.

Può scegliere tra 8 stati, in senso anti-orario:
- felice
- gelosa
- graziosa
- cattiva
- gentile
- curiosa
- carina
- normale

In casa mia non viene utilizzato perché questa versione non è compatibile con i miei genitori. Infatti, se mio padre spostasse la freccia su "cattiva", mia mamma si incavolerebbe come una iena e lo punirebbe con una scarica di mazzate. Successivamente la freccia dovrebbe essere quindi spostata su "vendicativa" o "visibilmente adirata" o "violenta", tutti e tre non presenti sul piatto. La soluzione ideale è stata quindi quella di piazzarla vita natural durante sullo stato "normale" (nella foto l'ho spolverata e quindi la freccia si è spostata: ma ora è a posto :P ): insomma, è normale che mamma si comporti così, qualsiasi cosa faccia.
Ma non bisogna sottovalutare l'importanza di un simile accrocchio in una casa di persone non malate di mente! Immaginate, alla moglie basterebbe guardare ogni giorno il barometro per capire cosa il marito pensa di lei. Ci sono però delle controindicazioni: se la freccia rimane per troppi giorni su "carina" ed il marito se ne frega della moglie, allora c'è qualcosa sotto...

E dopo questa bestialata materiale, vi saluto e vi invito a costruirvi il vostro personalissimo barometro!

Mata ne!


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06 gennaio 2007

Epifania con la Parola di Giobbe

Salve a tutti, o cari lettori del Bestiario che giungete in queste lande telematiche dalle più svariate parti dell'Italia, dell'Europa, del Mondo e dell'Universo intero!

Oggi, la misteriosa ed inavvicinabile Compiuta Donzella del 2000 (che poi sarei io) vi vuole augurare una felice Epifania (col cavolo, sta disgraziata si porta via tutte le feste) con un brano tratto da un testo di importanza storica nella letteratura italiana: si tratta di "Parola di Giobbe", scritto da Giobbe Covatta (possiedo la quindicesima edizione, stampata nell'aprile del 1992, ed edita da Adriano Salani Editore). Ovviamente i diritti d'autore sono dell'autore, quindi, se ci dovessero essere problemi, fatemi un fischio e tolgo il pezzettino piccolo piccolo, infinitesimale che quivi scrivo:

Passati che furono nove mesi la Madonna partorì in una stalla, tra un bue e un asinello. E tale tradizione si è conservata attraverso gli anni, e ancora oggi le donne assistite dalla Saub partoriscono in stalle, circondate da asini e ogni altro genere di animali.
E fu così che nacque Gesù, detto il Salvatore, per gli amici Sasà.
E amici, parenti e curiosi si recarono nella stalla a portare doni; pastori con gli agnelli sulle spalle, zampognari, bambini e giovinette attraversarono ruscelli di carta argentata e colline di cartapesta per vedere Gesù Bambino. Giuseppe accoglieva tutti sorridendo e la gente diceva: "Egli è stato toccato dalla grazia del Signore".
Ed ecco che bussarono alla porta della stalla.
"Chi è?" Chiese Giuseppe.
"Magi".
"Quelli del brodo?"
"No, i Re!"
E infatti, aperto che ebbe, vide i tre magi: Gaspare, Zuzzurro e Baldassarre, con i loro tre cammelli Qui Quo Qua, coperti di baldacchini, spade, denari, sette bello e primiera patta.
Essi portavano in dono oro, incenso e mirra.
"Che cos'è la mirra?" chiese Giuseppe
E Baldassarre disse:
"Questo non l'ha capito mai nessuno".

Ma come i Re Magi portarono in dono i regali a Sasà, anche noi nel nostro piccolo possiamo aiutare centinaia di bambini in tutto il mondo. Ecco quindi che con mossa abile vi lascio il link di un'associazione che lo stesso Covatta ha sostenuto con fervore in tutti questi anni, fino a diventarne simbolo per il pubblico italiano: si tratta della AMREF, ovvero African Medical and Research Foundation.

Qui Compiuta Donzella del 2000! Passo e chiudo!


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04 gennaio 2007

La professionista del DS

Buona sera a tutti, o meravigliosi neuroni danzanti (come cavolo mi è uscita questa frase lo sa solo il mio di neurone)!

Proprio oggi mi è arrivato l'ultimo attesissimo regalo di Natale: quello della mia guaritrice personale!
Dopo aver violentato il pacco delle poste, sparso quintalate di giornale per la stanza e scartato la pucchosissima carta da regalo con sopra i cagnolini, il mio sguardo si è posato estasiato sul regalo definitivo per i felici possessori di Nintendo DS Lite.
Ovvero un mitico set Snakebyte composto da una custodia semirigida nera con laccetto, due stylus (uno bianco ed uno nero), il carica batterie per auto e le preziosissime protezioni per il doppio schermo. Lo ammetto, non appena ho preparato tutto quanto ed ho ammirato la splendida composizione DS Lite-custodia, mi sono messa a scodinzolare come un West Highland White Terrier davanti ad una pallina da tennis.

Oltre alle fusa via telefono, rinnovo anche qui, sulla pubblica piazza Il Bestiario, i miei più sinceri e sentiti ringraziamenti, nonché scodinzolamenti vari, per la fantomatica guaritrice!

Ora sono una perfetta professionista del DS: aspettatevi in futuro numerose recensioni sui giochetti che proverò e qualche foto anche sul Labrador che sto allevando in Nintendogs.

A presto!

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03 gennaio 2007

Il ritorno dopo 26 anni!

Buonasera a tutti quanti!

Rapidissimo post per esternare al mondo intero la mia immensa felicità per l'annuncio sentito in un servizio dell'edizione del TG5 delle 13: a maggio inizieranno le riprese di Indiana Jones IV. Evvai!

Harrison Ford, l'unico vero ed inimitabile Indy, a quanto pare sta ancora tentando di convincere Sean Connery a rivestire i panni del padre del più sfigato archeologo della storia del cinema (in confronto il Daniel Jackson di Stargate era fortunato come Gastone della Disney). Certo, fare il genitore di uno che si fa chiamare con il nome del suo cane è un po' imbarazzante, ma spero vivamente che il miglior James Bond mai esistito accetti nuovamente di cimentarsi nella parte di Henry Senior: sarebbe la ciliegina sulla torta, quest'ultima rappresentata dalla riunione del leggendario trio Lucas-Spielberg-Ford.

Personalmente non ho ancora sentito nulla di certo sulla trama di questo attesissimo seguito: forse seguirà la storia del quarto episodio ludico della saga (Indiana Jones and the Fate of Atlantis), forse tratterà del Giardino dell'Eden, forse entrerà in scena un misterioso figlio di Indy. L'unica nota scontata è che anche in questa pellicola, a detta di Lucas l'ultima in assoluto con protagonista il dottor Jones, il protagonista non schiatterà. Non ci resta quindi che aspettare nuove notizie in merito, sperando che le riprese finiscano in tempi relativamente brevi.

Nel frattempo gustatevi la scena a mio parere più bella del primo film (Indiana Jones ed i predatori dell'arca perduta, del 1981)!

È il destino dell'archeologo quello di vedere frustrati anni e anni di lavoro e ricerche. (Dr. Henry "Indiana" Jones)




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02 gennaio 2007

La bella tartaruga che cosa mangerà...

...due foglie di lattuga e poi si riposerà!

Prendo spunto da questa bellissima canzone per bambini del compianto Bruno Lauzi per parlarvi di un animale interessante ed anche un po' testa dura, ovvero la tartaruga, detta anche testuggine!

Questo bellissimo animalanzo, della classe dei rettili, ha visto la luce nientepopòdimeno che nella preistoria, più esattamente nel Triassico medio, che si incastra nel flusso del tempo terrestre all'incirca tra i 251 ed i 199 milioni di anni fa. E pensate che da allora l'evoluzione di questa famiglia è stata quasi impercettibile, anche se comprende all'incirca 300 specie diverse.

Ovviamente tutti i lettori ed i creatori del Bestiario (che poi sarebbero solo la Compiuta Donzella del 2000, ovvero io) sanno come è fatta la tartaruga. 4 zampe, 1 codino, 1 testa ed un grosso guscio/corazza sulla schiena, con la forma di un elmetto da combattimento della Seconda Guerra Mondiale. Ma lo sapevate che proprio la sua armatura in realtà è divisa in due parti, una superiore detta carapace e l'altra inferiore chiamata piastrone, ed è parte integrante del suo scheletro interno? E che ciascuna di queste parti è costituita da diverse placche ossee saldate fra di loro? Se non lo sapevate prima adesso lo sapete :P

Quindi se togliete la corazza alla tartaruga, aspettatevi un suo decesso (porella). Ma non subito! Questo perché hanno una resistenza mica da ridere alle torture e mutilazioni: altro che Rambo! Se togliete loro il cervello (non fatelo), camperanno per altri 6 mesi. Senza testa (non fate manco questo), gironzolano ancora per alcune settimane. Ma se fate aumentare la loro temperatura corporea oltre i 40°C (giù le mani dal forno), aspettatevi una schiattamento: con tutto quello che devono portarsi dietro, già fanno una faticaccia notevole quindi con il caldo vengono colte da coccolone improvviso.

E adesso riempitevi bene i polmoni d'aria, perché vi aspetta una rivelazione sconvolgente!
Come avete fatto ad inspirare? Dilatando la cassa toracica? Ebbene, la povera tartaruga non può farlo, visto che deve portarsi addosso un peso non indifferente. E allora come fa, non respira?
Ma va! La respirazione è consentita grazie ai movimenti del collo (e quindi del testone) e delle zampette anteriori. E figuratevi che le tartarughe d'acqua respirano anche con lo "scarico posteriore" (chissà che odore! Ok, battuta del cavolo!).

Se volete un animale domestico che viva come minimo quanto voi, la testuggine fa sicuramente al caso vostro: vivono tutte sopra i 100 anni, ma un esemplare particolare (una testudo sumeirii), catturata già bella anzianotta nel 1766 alle Seychelles, morì addirittura nel 1918. E non di vecchiaia, ma per un incidente, ovvero aveva già ampiamente superato i 200 anni in allegria.

Suvvia, ora ho anche sparato fin troppe curiosità! Me ne ritorno nella mia sfera Poké!
Ma prima di lasciarvi, vi metto una bella fotona, fatta da mio fratello nel parco faunistico Le Cornelle, che ritrae una tartaruga della mitica specie della bicentenaria, schiattata per sfiga, che ama passare le sue giornate in riva al mare alle Seychelles. E ci credo che questa è dura a crepare: il paradiso ce l'ha già in casa!



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